30 January, 2010

Z&C Gourmet. Accomodatevi, si parte.

Zen and the City Gourmet è la nuova, gustosa rubrica di Zen and the City. Un piccolo counter dove poter gustare deliziose e fantasiose ricette, dedicate a Zen and the City dai nostri amici food blogger.

Il menu di Z&C Gourmet è aperto a tutti e aspettiamo con gioia le vostre creazioni. Mandateci una foto del piatto, la ricetta (ispirata a Tokyo o New York) e una breve descrizione del vostro Blog.

Udon con verdure e gamberetti
by Fra

Per 4 persone

300 gr di Udon*
2 carote
1 zucchina
1 quarto di cavolo verza
1 scalogno
1 centimetro di radice di zenzero fresca
30 gr di funghi shiitake secchi
Salsa di soia qb
230 gr di code di gambero
Olio di sesamo

Mettete a mollo in una tazzina di acqua calda i funghi shiitake. Lavate, mondate e tagliate le zucchine e le carote a a julienne. Lavate il cavolo verza e affettatelo sottilmente. Pelate lo scalogno e lo zenzero e tritateli finemente. Nel frattempo fate bollire una pentola di acqua leggermente salata e cuocete gli udon per quattro minuti circa (devono essere piuttosto al dente), dopodichè scolateli e raffreddateli sotto il getto di acqua fredda corrente girandoli delicatamente con le mani. Lasciate riposare gli udon freddi nello scolapasta.
Scolate i funghi shiitake, eliminate il gambo e tagliateli a fettine.
Scaldate in un wok o in una padella antiaderente molto ampia, quattro cucchiai di olio di sesamo. Fate soffriggere il trito di scalogno e di zenzero fino a che diventino dorati. Aggiungete le carote tagliate a julienne. Girate per qualche minuto con una spatola o delle bacchette di bambù e poi aggiungete le zucchine. Salate leggermente. Girate per un altro minuto e poi aggiungete i funghi shiitake e gli udon ben scolati, continuando a mescolare bene. Fate saltare per un altro minuto circa e poi aggiungete una generosa dose di salsa di soia. Continuate a girare il tutto e dopo un paio di minuti aggiungete la verza tagliata sottilissima. Cuocete ancora ancora per due minuti (se necessario, allungate con un goccio d’acqua calda per evitare che gli udon e le verdurine si attacchino) e portate a cottura. Impiattate e servite belli caldi.

*Gli udon sono un tipo di pasta tradizionale giapponese, a forma di grossi spaghetti, preparati con grano tenero, acqua e sale.

Questa ricetta è stata offerta da Fra di C'era una volta ma adesso non c'è più.
"Un blog che parla della mia passione per la cucina, ma anche di viaggi che mi hanno rapita, fotografia, cinema, libri. Un piccolo salotto accogliente, dove poter trascorrere qualche minuto piacevole in compagnia delle mie storie, delle mie immagini e delle mie ricette".

24 January, 2010

La New York più graffiante

Amici maschi perdonatemi, credo che questo articolo vi interesserà poco;)



Absolutely Alice, dedicato alla celebre favola, Can you tapas it? Come omaggio alla Spagna o I pink of you, per una scelta più romantica. Ma ancora: Suzy e il bagnino, Blue my mind, Coney island Cotton candy…

Sono tutti nomi dei fantastici e spettacolari colori degli smalti OPI (pronuncia: opiai). Oltre ad essere resistenti e di ottima qualità, sono anche i prodotti più trendy in fatto di manicure.



Da pochi mesi, ad esempio, è uscita una linea di smalti abbinati al laptop della marca Dell, tra cui l'imperdibile nuance I’m not really a waitress.


I prodotti si trovano anche in Italia ma… costano il doppio. A Milano c’è anche un centro OPI per manicure e pedicure impeccabili. Se volete divertirvi un po’ a giocare con i colori andate qui.



La cura delle unghie è sempre stata un’ossessione per la maggior parte delle donne americane e nella stessa Manhattan, soprattutto nel Village, ci sono tantissimi negozietti che per 10 dollari (più mancia) rimetteranno in pochissimo tempo le vostre unghie a nuovo.

Dunque, non poteva mancare la SPA delle unghie (a proposito sapevate che il termine SPA significa salus per aquam=salute tramite l’acqua in latino?) a cinque stelle.


Ce ne sono tre, due nel Village e uno nell’Upper East Side. Sto parlando di Jin Soon, coreana, che prima di aprire i suoi lussuosi centri era nota in tutta NY come "Bicycle Jin" in quanto girava per tutta Manhattan con la bici facendo manicure a domicilio.

E’ un posto incredibile e neanche carissimo: un trattamento per le mani con sale e oli essenziali costa 18 dollari, o un bagno nei petali freschi di rosa 23, considerando che la vostra vicina potrebbe essere Sara Jessica Parker, nota frequentatrice del centro.


Personalmente preferisco il Beauty Bar che dalle diciotto in poi offre per soli 10 euro Manicure+Martini, quindi chiacchiere, musica, cocktail e bellezza.


Avete già scelto il vostro colore preferito? A me piace el Dulce de leche, il dolce di latte.

21 January, 2010

ウォシュレット。La rivoluzione della toilette.

Innovazione e design del Washlet GL della TOTO

Se ne parla in tutto il mondo, magari spunta un sorrisino oppure si palesa un'aria esterrefatta.
Ma è un'espressione limitata a chi non ha mai fatto l'esperienza; tutti gli altri l'aria ce l'hanno bella soddisfatta.

Stiamo parlando del vero e proprio movimento culturale del bagno, della toilette per intenderci, iniziato in Giappone agli albori dello scorso secolo per mano dell'azienda assolutamente leader incontrastata del settore: TOTO.

Proprio come si usa negli UK e in altri Paesi del mondo, in Giappone la toilette si trova in una stanza separata, assolutamente priva di riscaldamento e dalle dimensioni decisamente ridotte. L'evoluzione del concetto "andare in bagno=tortura", con quello molto più interessante "andare in bagno=piacere", è alla base del successo di questa idea. Qui trovate un video esplicativo di come funziona la tecnologia delle toilette giapponesi.

Nell'arco di quasi 100 anni, attraverso scoperte tecnologiche e scientifiche che hanno cambiato la vita del genere umano, la TOTO ne ha fatta di strada: in tanti avrete sentito parlare delle incredibili console di cui sono dotate le toilette giapponesi.

Si potrebbe dire che a queste toilette manca solo la parola. Ed è questo il concetto su cui si basano gli spot dell'azienda:



Comunque non disperate. Se l'idea "all in one" non vi convince, per il mercato occidentale la TOTO produce anche bellissimi bidet, vasche da bagno e accessori dal design avvenieristico.


Foto dal sito della TOTO

16 January, 2010

W la W



Le città che amiamo andrebbero viste da più punti di vista possibili. Il video che apre questo post è il risveglio da una camera al 14° piano del W Hotel di Barcellona. La sua forma a vela ricorda moltissimo la struttura extralusso di Dubai.

Dubai- Barcellona

Vedere ai propri piedi tutta la città, anche di notte con le sue luci e - nello stesso tempo - sentirsi in mezzo al mare, è una bella sensazione.

Foto dal sito del W hotel Union Square - NY

Gli hotel W sono sparsi in tutto il mondo e fanno parte della catena Starwood.
A New York ce ne sono 4, uno anche a Time Square, ma il mio preferito è quello di Union Square, soprattutto perché è strutturato come gli Starbucks, ossia con una vetrata per osservare i passanti. Gli amanti di Manhattan adorano sedersi con un caffè "in vetrina" e lasciarsi intrattenere dai passi, dai ritmi e dai look che sfilano su qualunque marciapiede. Rubo una bella descrizione scritta da Matteo nel suo blog:

Dall’angolo privilegiato di uno Starbucks, guardo la Quinta Strada. Non i grattacieli modernisti, decò o futuristi, non le vetrine barocche, novelli ambienti rocaille, ma il dinamismo collettivo, il moto browniano macroscopico di uomini, automobili, taxi, altri uomini, altri taxi.

Qui trovate i W hotel di prossima apertura o i più recenti (tra cui anche quello a Barcellona, aperto da pochi mesi).

11 January, 2010

初詣。La prima visita al Tempio.

Ingresso del Tempio Heigenji (Kawasaki Daishi)

Bancarelle colorate con il loro incredibile mix di luci, profumi golosi delle specialità culinarie e lunghe file praticamente ovunque. Yakisoba, takoyaki, okonomiyaki, choco-banana, yakitori...


Questa è la scena che si può osservare un po' in tutte le strade che conducono ai Templi maggiori giapponesi, chiamate omotesando, e nelle aree sacre dei complessi, soprattutto nella prima settimana dell'Anno Nuovo. Il 2010 che, ricordiamo, è l'Anno della Tigre.

Hamaya speciali per l'Anno della Tigre, Tempio Heigenji (Kawasaki Daishi)

La prima visita al Tempio, chiamata hatsumode, è per i giapponesi un rituale immancabile.


Ingresso del Tempio Heigenji (Kawasaki Daishi)

Occasione per pregare e consultare gli oracoli, per esempio i famosi omikuji.
Si può inoltre fare scorta di oggetti speciali a edizione limitata, come le bellissime hamaya tipiche della Provincia di Kanagawa, e in generale di omamori, piccoli amuleti per proteggere la salute, la famiglia, lo studio, il lavoro, lo sport (come il golf, che in Giappone spopola anche tra i più giovani).

fonte Zuiryo Golf Club

Quest'anno sono tornati molto di moda anche i daruma, ai quali va colorato l'occhio sinistro mentre si esprime un desiderio, e quello destro al suo avverarsi.


Buon Anno Nuovo 2010, l'Anno della Tigre, da Zen and the City☆
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