31 October, 2008

Mangereste una aragosta da 3 euro?

Canzone consigliata per la lettura di questo articolo: City Love di John Mayer.



Costa, costa, dormire a Manhattan costa una fortuna. Anche quando non si ha la pretesa di dormire dentro il Guggenheim.

Eppure, pur non essendo una amante del lusso sfrenato, apprezzo che alcune cose costino tanto.
Per questo, mentre non sopporterei di spendere tanto per dormire a Barcellona o in altre città, trovo che sia giusto pagare per dormire a Mannhattan, non sopporterei che qui comparissero dei low-cost a cinquanta euro la doppia, pur essendo la prima a non poterne usufruire.


Se a New York chi viene per sognare non ne resta mai deluso, stasera dormo dove mi pare.
Personalmente, se potessi farlo davvero, la prima tappa sarebbe il Plaza.

Ci troviamo davanti a Central Park, alla fine della Fifth Ave. Potrei passare giorni interi davanti alla presentazione delle suite. Vi invito a linkare qui e ad abbandonarvi al lusso che vi avvolgerà dopo pochi secondi.

Poi ci sarebbe per la seconda notte il Four Season, leggete qua:

Ma dopo qualche giorno… mi metteri comunque alla ricerca di nuovi hotel, meno sfarzosi ma non per questo meno affascinanti (e costosi), come il Library Hotel perfetto per gli amanti della lettura, proprio accanto alla New York Public Library. O il Blue Moon Hotel per gli amanti del vintage e del modernariato:



Fantastici. Tutti quanti. Concludo con una piccola riflessione personale, poi vado che mi aspettano per un cocktail nella Oaks Room del Plaza: se l'aragosta costasse 2 euro al chilo vi piacerebbe ancora? Io non mi preoccupo, tanto preferisco i gamberoni.

24 October, 2008

金龍の舞。La danza del Dragone d'oro.

L'Autunno in Giappone è davvero speciale, una stagione che negli anni continuo ad amare sempre di più. Ci si riprende finalmente dalla morsa del caldo estivo, ed è il momento di godere del raccolto ringraziando gli Dei per la sua abbondanza.

Anche in questa stagione i matsuri (festival popolari shintoisti) abbondano, e non è difficile imbattersi in uno di essi anche durante la settimana lavorativa.


Quest'anno però siamo stati fortunati, perché uno dei matsuri più amati a Tokyo è capitato proprio di sabato: la famosa Danza del Dragone d'Oro, che fa parte di una serie di eventi celebrati nel Tempio della Dea Kannon ad Asakusa da metà ottobre fino a metà novembre.

La Danza del Dragone d'Oro nasce da una antica leggenda secondo la quale, in una notte del diciottesimo giorno di Marzo, comparvero all'improvviso mille pini intorno al Tempio.
Dopo tre giorni, un Dragone d'Oro si calò dal cielo e scomparve tra gli alberi senza essere più ritrovato. Questo ci svelerebbe anche il significato del nome ufficiale del Tempio di Asakusa, Kinryuzan (la montagna del Dragone d'Oro).


L'evento viene celebrato sia il 18 Marzo che il 18 Ottobre, il giorno fortunato del Crisantemo.
Settanta volontari, tutti uomini, trasportano un dragone di 15 metri e 150 chili facendolo volteggiare nell'aria davanti alla meraviglia degli spettatori.
Segue la danza un ensemble di musicisti: fiati, corde e percussioni per un risultato davvero magico e solenne, come potete vedere qui sotto nel video girato da Ivitirvs.



Oltre i famosi senbei di Asakusa, durante questo matsuri è possibile mangiare yakitori e yakisoba (spiedini di carne bianca e noodles saltati) presso le tipiche bancarelle ai bordi del vialone, magari sorseggiando una birra freschissima.

19 October, 2008

A Baby New York


Le strade di Manhattan per me sono tanti specchi magici, come quello di Alice (già lo dissi in uno racconto alcuni post fa). Sono passaggi verso infiniti paesi dei balocchi, da cui è sempre difficile distaccarsi.

Anche se qui tutto è effimero, sogni inclusi, Alice in the City c’è davvero. È una bellissima fontana dentro Central Park, dove spesso delle fatine leggono delle favole ai più piccoli.
Provate a immedesimarvi in un bambino o in una bambina e seguitemi. Andremo alla scoperta della New York vietata a i maggiori (per modo di dire).


Dirigiamosi verso il Plaza, attraversiamo la Quinta, saltiamo il cubo trasparente con la mela dello store Apple e facciamo tre gradini… lo specchio ci ha appena trasportato in un paradiso dei giocattoli, quello di F.A.O. Schwarz.


Dinosauri giganti minacciano tutta l’area a destra della sala LEGO, dove un abile King Kong ripete le sue celebri scalate. Barbie con abiti firmati dai più grandi stilisti di moda, lecca-lecca di cinque metri, peluche di tutti gli animali, anche degli invertebrati (devo comprare quello a forma di ameba, assolutamente)... Oh se ci perdiamo, ci vediamo davanti alla Party Room.


Ho letto su un altro blog che c'è anche "la postazione self made delle macchinine Hot Wheels: il bimbo si siede, sceglie al computer la sua versione personalizzata e in 20 minuti il giocattolo è pronto...".

Vi siete divertiti? Ora andiamo a Herald Square, per visitare l’altro imperdibile negozio:Toys 'r us. Appena entrati non crederete ai vostri occhi: c’è una ruota del Luna Park con tanto di bimbi e di genitori sopra che girano non so a quanti metri di altezza.


Che meraviglia, ci passerei tutto il giorno qui. Avete visto il piano intero dedicato al Muppet Show? Fantastico. Ci sarebbe anche il Walt Disney Store (210 West 42nd Street). Ma io ho un po’ di fame. Vorrei andare a prendere un gelato all’Haagen Dazs Store. Pensate che questo ice-cream è stato inventato all’inizio degli anni 60 qui accanto, nel Bronx.

Dimenticavo: avete visto il cane a tre teste? Che paura...

Just play.

15 October, 2008

雲の上に食事する。Zen in the Sky.


Chissà se qualcuno di voi ha già sentito parlare di akibare, il nome con cui in Giappone si definisce il cielo in autunno.
Proprio in questi giorni basta starsene con il naso all'insù, magari durante un afternoon tea al Caretta Shiodome, per ammirare questo splendido manto azzurro.
Vi apparirà placido, incastonato tra i profili dei tanti grattacieli che, come steli d'erba lucente, si innalzano fieri e sinuosi nell'immensità della Capitale del Sol Levante.

Per ammirare l'akibare potete pranzare al di sopra delle nuvole, un lusso che i giapponesi amano spesso concedersi.
Magari nello Sky Restaurant AQUA al 47esimo piano del Caretta Shiodome, dove con 1250 yen (circa 10 euro) mi sono concessa uno dei migliori (e piccante) oriental style lunch menu che abbia mai mangiato.

Oppure ci si può concedere un aperitivo al Dining Out.53 sull'omonimo piano del Shinjuku Center Building, dal quale si può ammirare un'incredibile metamorfosi crepuscolare sorseggiando un ottimo Mimosa.


Sempre a Shinjuku, in un silente dialogo con l'intramontabile Tokyo Metropolitan Government Building, è finalmente possibile ammirare in tutta la sua bellezza la nuovissima Cocoon Tower (la fotina in basso a destra).
Opera del ben noto gruppo di designer capitanato da Kenzo Tange, iniziata nel 2006 e in fase di completamento, all'interno della sua forma panciuta ospiterà la sede della famosa scuola di moda Mode Gakuen.

12 October, 2008

Seitan in the City


Sfido chiunque a cercare qualcosa a New York senza trovarla.
Un esempio: volete del pane pugliese fresco? Basta guardare questo bellissimo video per capire che nelle cucine di questa città, non manca nessun ingrediente:




Così, dopo la soda caustica dell’ultimo post, vorrei parlare di un alimento sano, che i vegetariani - ma non solo loro - adorano: il seitan. Si tratta di glutine di frumento (fin qui non è che si capisca molto), al primo sguardo non sarà facile innamorarsene (sembra carne cotta), ma una volta cucinato saprà conquistare anche i carnivori più convinti. In Italia, è conosciuto soprattuto al nord. E a New York?

Ecco qui alcuni indirizzi dove gustarlo:

Blossom nyc, ristorante veggie a Chelsea, imperdibile.


Angelica kitchen
Candle cafe

"E' un piccolo e delizioso (e rumoroso) caffè nel cui menu non esistono proteine animali di nessun tipo; le porzioni sono per noi italiani enormi, ma i ravioli con tofu ed erbette così come la piccata di seitan sono indimenticabili". Commento tratto da un celebre blog di ricette macrobiotiche, la cuoca petulante (che ringrazio).

Se ancora il seitan non vi ha convinto, sappiate che non averlo mai mangiato non è glamour. Infatti, anche a casa dei personaggi più di tendenza...

"Pezzi d'antiquariato orientali, angeli policromi barocchi, mobili Thonet e Jugendstil. È il mondo privato di Horst Rechelbacher, inventore della linea di cosmetici Aveda, che nel suo salotto politically correct ospita manager, capi tribù, galleristi parigini e lama tibetani..."*

...e il seitan non manca mai nel suo menu. Horst vive in un appartamento extra-lusso a Manahattan.


*Da Repubblica

08 October, 2008

表参道でのニュース。Qualcosa di nuovo a Omotesando.


Qualche mese fa, in una fredda ma limpida giornata di sole, mi sono imbattuta in un vero gigante in costruzione. Quasi quasi ho provato pena per quel colosso che si erigeva timido per una delle vie più trafficate della Capitale del Sol Levante, Omotesando, mostrando le sue nudità attraverso sottili teloni. Tra le occhiate indifferenti degli indaffarati passanti, il mio stupore davanti alle evoluzioni della gru in cima.


A rivederlo oggi, mentre sfidavo la sottile pioggia autunnale per cercare di immortalarlo degnamente, mi sono un po' commossa. Si è fatto bello con le sue vetrate verticali ritmate e la sua silhouette un po' svasata, che ricorda certe pieghe base dell'origami.
In una citta come Tokyo, famosa per i suoi cambiamenti urbanistici repentini e a volte deludenti (che fine ha fatto il ristorantino di ramen all'angolo dello stradone???), è bello poter osservare la nascita di un nuovo elemento. Sperando che lo lascino lì, nel suo splendore di specchi, il mio amico grattacielo.

01 October, 2008

Dedicato a te che ami il salato

La cucina americana non è certo la più rinomata del mondo. Gli inglesi, paradossalmente, pur non avendo una loro cucina, vantano i migliori chef perché osservano attentamente quello che succede negli altri paesi (anche se gli spaghetti al ketchup confezionati in barattoli di latta che vidi a Brighton nel 1986 mi fecero paura più di Profondo Rosso).

Ma gli americani a parte il pollo alla birra, i pomodori verdi fritti (visti solo nell’omonimo film e al Crazy Bull) e lo sciroppo d’acero non hanno mai ispirato i fornelli di nessuno (anche se qualcuno è pronto a smentirmi).

Le cose cambiano se entriamo nel campo delle cosiddette schifezze irresistibili. Allora vediamo gli americani scalare le classifiche e aggiudicarsi il primo posto. All’inizio degli anni 90, una delle mie prime visite negli States, feci incetta di cookies agli smarties. Poi seguirono la dipendenza alla Vanilla coke, ai Muffin banana e cioccolata, alle gomme alla cannella… Ora ogni volta che posso mangio un pretzel.


Il costo di questo “salatino gigante” è raddoppiato in quattro anni (da uno a due dollari), ma la sua presenza viene da molti identificata come un pezzo autentico di New York.

Il pretzel si compra nei baracchini per strada, ma bisogna fare attenzione al suo interno: deve essere morbido, altrimenti è come mangiare un cornetto scotto al microonde. E poi dovete capire se vi piace cotto o troppo cotto, lo vedete dal colore, io nelle mie camminate interminabili a Manhattan a volte pranzo con un pretzel - si dice sia la merenda più antica del mondo, nata in Germania tanti secoli fa. Non ho ancora scoperto quante calorie ci siano, ma prefersco non saperlo. Nel caso in cui il pretzel conquisti anche voi, provate a farli in casa, o assaggiate anche quelli fatti nei negozi: sono molto diversi da quelli dei baracchini, una versione al burro in pratica (credo circa 4000 calorie, ma i "bastoncini di pretzel" sono fantastici).


Però ricordate: stiamo parlando di schifezze. Infatti prima della cottura, il pretzel viene immerso per qualche secondo nella soda caustica (tra gli additivi alimentari è identificata dalla sigla E 524). Quindi non esagerate, anche se questo verbo fa a cazzotti con New York.


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