La mattinata inizia con un giro al Whole Foods Market, per scovare una merendina inedita. Scelgo, infatti, pere, cannella e farina di kamut. Ci abbino un succo ai frutti di bosco senza zucchero e mi accomodo su una panchina. Oggi il cielo è terso e ho voglia di aperto.
Osservo le persone avanzare da una bancarella all’altra del mercatino che oggi anima questa zona. Molti prodotti venduti (tutti di stagione) sono fatti in questa miracolosa città. Miracolosa perché qui, sopra un grattacielo, c’è un signore che è riuscito a produrre vino (esiste anche un vecchio post su questo blog sull'argomento). Una ragazza acquista il miele della Big Apple…
Dopo questo vouyeristico relax, sento il bisogno di onorare lo sport che in questa città resta comunque il più praticato: lo shopping. Prima però entro a vedere le divise di basket e i nuovi arrivi da Paragon, il negozio di sport (quello vero) più fornito di Manhattan.
Bene, e ora all'attacco. Dopo due scale mobili eccomi in mille metri quadri abitati solo e unicamente da scarpe. Un piano di scarpe firmate guess a da altre griffe degne di nota scontate del 75%. Soddisfatta dall’acquisto (un paio di Maxrzia e di Converse) vado a sfamare la mente da Barnes & Noble Booksellers, anzi ne approfitto e vado anche al terzo piano dove ci sono dei bagni pulitissimi.
Intanto, mi sono ricordata che da Petco vendono un giochino strepitoso: un fil di ferro con topino di pezza all’estremità che fa impazzire il mio gatto. Lo acquisto subito.
Uff, è quasi ora di pranzo, se non sbaglio ci deve essere un Zen Palate da queste parti, anzi no, mi sa che quello in questa via è stato chiuso… tipico di Ny.
Mentre passo davanti alle vetrate del W Hotel, uno degli alberghi più trendy, essential, modern chic del momento, vedo un attore italiano, Vaporidis credo si chiami, che beve un cafe. Beato lui.
Rientro al supermercato dove ho iniziato la camminata stamattina e mi godo i quadri astratti degli artisti di strada, alcuni sono davvero originali. Oggi ci sono anche dei ragazzi giapponesi bravissimi, su un palco attrezzato per esibirsi in acrobatiche sequenze di breakdance.
Certo bel coraggio che ho avuto a chiamarla camminata: in realtà, ho solo fatto il giro di Union Square, il cuore di Manhattan…
5 comments:
capperi, che posto wonderful!
Ecco pensare di avere così tanti stimoli in pochi metri quedri mi affascina!
grazie
baci
fra
non c'è che dire, mi fai venire voglia di tornare a vivere nell'appartamento che avevo trovato a Union Square, dove ho assaporato per un po' la magia della grande mela... un vero viaggio intorno al mondo!
Foto stupende e cielo spettacolare lì a NY. Ottima la dritta sulle toilettes che, se in Giappone sono un must, nel resto del mondo sono uno dei miei crucci! Evviva the City (tutte e due) :D
Oggi il cielo a New York e' stupendo, azzurro con qualche nuvoletta pannosa a fargli compagnia. Aggiungerei che a Union Square c'e' anche il Megastore della Virgin, visto che proprio oggi andro' a comprare dei cd:)
Un caro saluto a tutte le "Donne con la valigia".
The City
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