28 September, 2009

Tra gli scaffali

Oggi il lavoro non mi permette di scrivere un post articolato, in quanto sono rimasta con il frigo vuoto e devo usare la pausa pranzo per andare al supermercato. Mi accompagnate? Devo passare anche da Dean and DeLuca e al Whole Foods Market, mi auguro che girare tra gli scaffali diverta anche voi. A me piace tantissimo.


Che riso prendete? Io il basmati.


Le mitiche zuppe immortalate da Andy Warhol, il sito è carinissimo.


Il trionfo del biologico, sulla quattordicesima, da Garden of Heaven.

Gnammi, per me quelli alla crema cannella...




I biscotti Oreo!!! Non solo i più venduti di tutto il XX secolo, ma sono nati proprio qui, a New York. Indimenticabili nella scena del film Rounders con J. Malcovich

Vi piace l'Hummus? Qui ne hanno di ogni tipo.


O siete più da tortellino fresco?:)


Momenti dimentico il caffè.

Ora non mi resta che invitarvi a cena tutti quanti;).

20 September, 2009

新米。Riso fresco e altre delizie d'autunno.


Spostandosi davvero di poco dalle principali metropoli, durante l'estate in Giappone non è assolutamente difficile imbattersi in immense e verdi distese di risaie. Fare jogging la mattina presto tra i campi, poi, è qualcosa che rimette davvero al mondo.

Proprio in queste settimane si sta concludendo la raccolta del riso.
Ogni anno, il 23 novembre viene celebrata la Festa del Raccolto 新嘗祭, ricorrenza che si dice risalga addirittura al 678 d.C. Dal 1948 nello stesso giorno si celebra anche la Festa del Lavoro 労働感謝の日.

fonte http://mangetsua.exblog.jp/

In Giappone si contano una quindicina di varietà di riso più o meno rinomate a seconda della zona di produzione. Tra questi il sasanishiki, che per le sue eccellenti proprietà di mantenimento del sapore anche una volta raffreddato è indicato come il migliore per la preparazione del sushi.

sushi giapponese e italianissimo Franciacorta, accoppiata vincente

Quasi in tutta l'Asia il riso è la base dell'alimentazione, così come da noi il grano. Ma già da diversi anni la produzione nazionale giapponese non è assolutamente sufficiente a coprire il fabbisogno della popolazione, perciò negli ultimi anni le importazioni sono cresciute notevolmente, in particolare dall'America e dalla Cina. Non solo le città si sono estese a dismisura sottraendo terra alle risaie, ma la stessa alimentazione è profondamente cambiata in seguito alla sua occidentalizzazione.

Per i veri estimatori della cucina giapponese non è comunque difficile distinguere il riso importato da quello prodotto in Giappone; il prezzo è sensibilmente diverso, ma la qualità è assolutamente indiscutibile. In generale, basta diffidare dal riso che risulta troppo morbido e acquoso in bocca e privilegiare quello che mantiene lucidità e consistenza anche dopo la cottura.
Non dimentichiamoci poi che anche in Italia possiamo vantare un'eccellente produzione di riso, tant'è che per preparare i risotti e altre ricette italiane mi sono portata appresso una buona scorta di riso originario :)

13 September, 2009

Energie creative a Rivington Street




Visualizzazione ingrandita della mappa

Spesso ci si chiede dove sia il nuovo a NY, dove siano le menti che si cimentano in quello che sarà domani. Be’, uno di questi posti è sicuramente Rivington Street. Dove nascono nuovi negozi, nuovi alberghi e nuove energie. Il Blue Building, ad esempio, è stato terminato da poco.



Qui trovate l’elenco di tutte le attività che fervono a Rivington Street: ristoranti messicani, sexy shop, lounge bar, gallerie d’arte, questa è anche zona di boutique vintage, come quella di Edith e Daha (nella via accanto c'è uno dei negozi più famosi, Hairymarysvintage, che organizza sflilate improvvisate per la strada del Village).


Questa strada in pieno Lower East Side, meriterebbe da sola un viaggio a New York. Intanto, vi consiglierei (potendoselo permettere) di alloggiare presso l’Hotel on Rivingston (per Zen e i filonipponici; le vasche dei bagni sono in stile giapponese). Bello il biliardo azzurro al centro del bar dell’albergo.


Al numero 108 si trova Economy Candy un negozio di caramelle dove perdere la testa (e la linea).

Proseguendo, si incontra un locale che fa angolo molto particolare. Si chiama Shiller’s. I muri sono come quelli delle stazioni della metropolitanta, facilmente lavabili. Il menu esposto all'esterno è scritto a mano e vi consiglio, in caso decideste di andare, il pesce del giorno.

Buona Rivington Street.

08 September, 2009

洗濯情報。Le previsioni del bucato.

fonte www.tulip-tv.co.jp

Chissà quante volte avete rinunciato a fare il bucato perché "probabilmente stamattina pioverà", ma dall'azzurro cielo del Bel Paese non è caduta nemmeno una goccia. Oppure avete steso tranquillamente i vostri panni e, la sera, tornando a casa sotto l'acqua, avete pensato "ecco! ora devo rilavare tutto".

In Giappone questo problema si risolve ascoltando le news della mattina presto.
Verso le 7, munita di Asahi Shinbun e caffè espresso, accendo sempre la TV. Le previsioni del tempo arrivano puntuali dopo l'ampio spazio dedicato alla politica e ai fatti di società e costume, integrate dalle utilissime "previsioni del bucato".

Le previsioni del bucato a Okinawa, fonte www.otv.co.jp

Una piccola rubrica che in una manciata di secondi vi guiderà al quotidiano lavaggio dei panni, consigliandovi se è meglio stendere il bucato la mattina oppure nel pomeriggio, in base alle temperature e al tasso di umidità presente nell'aria.

Molto interessante è anche il successivo bollettino dei raggi ultravioletti.
Probabilmente siete già a conoscenza della maniacale importanza che per le donne giapponesi ha il mantenere la propria pelle bianca, "candida come la polpa delle pere". I raggi ultravioletti sono quindi dei terribili nemici da combattere con tutte le armi a disposizione, per esempio i famosi guanti neri che adornano le braccia delle fanciulle, soprattutto in estate.

fonte www.rakuten.co.jp

Ai quali si è recentemente aggiunta una futuristica visiera che le donne indossano mentre se ne vanno in giro in bicicletta a fare compere e commissioni varie. Pare che schermino addirittura il 98% dei raggi UV.

fonte www.rakuten.co.jp

Non amo più l'abbronzatura come una volta, ma confesso di non andare oltre alla mia giornaliera crema idratante viso con protezione solare 15. E di gioire segretamente quando sfilando la mia fede ancora lucida e sbrilluccicante vedo quel sottile segnetto bianco... :)

03 September, 2009

Z&C People. Un live con i Lost Revolution (NYC’s band).



Una sera, ero sulla Houston e dopo aver visto il bar dove è stata girata la scena di “Harry ti presento Sally” sono entrata in un locale, che forse proprio Morgan (il cantante) aveva citato in una sua intervista. Entrai e conobbi una gran voce, quella di Marshall. Il cantante (grande interprete) di una band che porto nel cuore, quella dei Lost Revolution. Primo perché mi piacciono molto le loro canzoni, secondo perché li ho conosciuti e sono delle belle persone, con la musica nel sangue. Terzo (non c’era ma voglio aggiungerlo) perché durante un loro concerto mi hanno salutata durante lo show. Per me, questo saluto è stato davvero emozionante. Conosciamoli dunque ed entriamo nella loro musica.



Ci raccontate un po’ come è nato il gruppo, quando, e come…?

I LR hanno iniziato su Craigslists, quando Merx postò un annuncio in cui si ricercavano un bassista e un batterista. Così, trovò un batterista e Corrado (che sarei io). Poi, nella primavera del 2007 trovammo Marshall, il cantante, e a quel punto demmo il nome alla band. Non c’è molto da dire sul nome, ne tirammo fuori tanti e alla fine ne rimase solo uno.

Abbiamo iniziato subito a scrivere più canzoni, a suonare live e inciso in studio. Così uscì il nostro primo CD, intitolato proprio Lost Revolution. Ci è voluto moltissimo tempo per arrivare a un mix di cui fossimo pienamente soddisfatti e proprio nel momento in cui eravamo pronti a festeggiare il nostro lancio il nostro batterista lasciò la band. Fortunatamente, dopo poco tempo arrivò Marty che andava benissimo per noi e non perdemmo il "beat". Il CD fu lanciato all’Arlene’s Grocery (dove ti abbiamo conosciuta) e iniziammo a suonarlo in tantissimi posti nell’area di NYC.

Ora, stiamo registrando il secondo CD. Abbiamo sei canzoni pronte a prevediamo di registrarne altre sei quest’inverno. Stiamo anche pianificando un tour nel Nord America, per ampliare il nostro pubblico.

Metà di questo blog è dedicato a New York. Quale parte della città è più simile ai LR?

La parte di Manhattan che più assomiglia alla nostra band è il Lower East Side. Persino oggi che il LES è stato ripulito, ristrutturato e alleggerito, "spicca" e si distingue per essere un luogo grossolano... duro ed estremo ma con bellissime vibrazioni. Quella sarebbe la vera rivoluzione... musica "cool" in cui davvero ci stai dentro, ma che ha un limite ed è ancora grezza...


New York è una città ideale e piena di opportunità per una band. È come un palcoscenico con tantissimi occhi puntati… ma nello stesso tempo c’è molta concorrenza. Quindi, alla fine siete contenti di esibirvi qui o preferireste un altro posto?

NY è una città dura per le live band. Infatti, il nostro obiettivo per il 2009 è proprio andare fuori città e suonare in posti nuovi. Anche se adoriamo NY vogliamo espanderci fuori di qui. E, di sicuro, ci piacerebbe molto suonare in Europa dove, io penso, iI nostro tipo di rock music è molto più diffuso e apprezzato che in America.

Le vostre canzoni parlano di…

Di molte cose. Malditesta, tossicodipendenza, struggimento per trovare se stessi… tutte le frustrazioni e le ansie che possono affliggere un cittadino di oggi. In breve, la nostra musica parla di umanità.

Augurandomi di potervi davvero vedere suonare in Italia prima o poi, dedicate una canzone a Zen and the City:

Ci auguriamo di vederti anche noi presto in Italia. Metà della band (Martino ed io) siamo italo-americani e quindi sarebbe molto appropriato. Ci piacerebbe dedicarvi Stay with me perché noi speriamo che stiamo tutti con noi!

E noi ci siamo ragazzi! Thanks you guys for the interview, but most of all for your music.

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