30 March, 2010

お花見。Sakura, lo spettacolo dei ciliegi in fiore.

I ciliegi della stazione di Shibuya

Dopo gli ultimi giorni di freddo intenso a Tokyo la fioritura dei ciliegi è finalmente iniziata, e tra pochi giorni sarà tutto avvolto da una nuvola di petali rosa. Si sono fatti un po' desiderare quest'anno, ma lo spettacolo dei ciliegi in fiore è qualcosa per cui val bene attendere.
Evento, seppur brevissimo, che richiama l'attenzione di tutti.


Data la particolare posizione geografica dell'Arcipelago Giapponese, che si allunga verso nord est seguendo la silhouette dell'Asia orientale, la fioritura dei ciliegi avviene progressivamente nell'arco di due mesi. Gli ultimi ciliegi a fiorire saranno quelli di Hokkaido e delle zone montuose dell'isola principale Honshu. Tutti i notiziari sia in tv che online non mancano di tenere aggiornata la situazione, e tutte le attività commerciali e non sono adornate da questi splendidi fiori.

Il fiore di ciliegio giapponese, conosciuto in tutto il mondo con il suo appellativo tipico sakura, è uno dei simboli più rappresentativi di questa Nazione. La sua fioritura coincide con l'inizio dell'anno lavorativo e scolastico, quel momento che in Italia si può identificare nel mese di settembre. Insieme alle prime ventate di primavera è un vero toccasana per riscaldare i cuori dopo il gelido inverno, donando nuova vitalità ai suoi spettatori.
La fioritura esplode intensa e si conclude nell'arco di una settimana o poco più, ricordando all'umanità la caducità dell'esistenza dell'essere umano in questo mondo. Non a caso è anche il fiore dei guerrieri: "si narra che il colore dei fiori di ciliegio fosse in origine candido, ma a seguito dell’ordine di un Imperatore di far seppellire i samurai caduti in battaglia sotto questi alberi, i petali del ciliegio si tinsero di rosa."


A Tokyo la fioritura comincia tra gli ultimi giorni di marzo e la prima settimana di aprile. Difficile prevedere con esattezza la settimana di mankai 満開 (la piena fioritura), ma sono innumerevoli gli eventi organizzati nei templi e nei parchi più famosi.
Ogni città ha una sua manifestazione dedicata a questo prezioso spettacolo, generalmente comprensiva di attività all'aria aperta e di numerose bancarelle di cibo, dolci e giocattoli per i bimbi.

カフェテラスin境川2010

Nel prossimo post Zen vi racconterà più a fondo di questo speciale momento. Stay tuned.

21 March, 2010

Una parte di lei

Sarebbe bello se nelle guide dedicate alle nostre città preferite fossimo nominati anche noi, come parte integranti delle stesse. Io, ad esempio, mi collocherei in qualche street del Lower East Side e sarebbe stupendo leggere su una mappa il mio nome nel punto della città che più sento mia. Stupendo, ma nello stesso tempo impossibile.


Il fatto è che sentiamo di appartenere alle città che più amiamo. E quando gli stiamo lontani ci mancano. Basta un odore, una foto o una musica per rivivere la meravigliosa sensazione di trovarci di nuovo lì.


Per quanto riguarda New York e le musiche che possono evocarla, è curioso constatare come la maggior parte degli artisti più famosi le abbiano dedicato almeno una canzone: REM, Sex Pistols, ACDC, Chicago... ma c’è soprattutto una canzone che ha il potere di riportarmi a Manhattan tutte le volte che la ascolto: sto parlando, come molti avranno già immaginato, della canzone che nel 1985 divenne l’inno ufficiale della città, New York New York.


Gli autori di questa canzone sono John Kander (per la musica) e Fred Ebb (che ne scrisse il testo) che la composero per l'omonimo film musicale, interpretato da Liza Minelli (che la cantava) e da Robert De Niro, per la regia di Martin Scorsese. Ma nei primi anni 80, fu Frank Sinatra a darne una versione indimenticabile e irripetibile. Anche se l’interpretazione di Liza (nata a Los Angeles) è intensa ed emozionante, (se volete ecco un suo duetto con Raffaella Carrà e uno con Pavarotti), per me Frank è Frank. The Voice era nato nel vicino New Jersey e fu molto legato a New York, forse anche per questo riuscì a impossessarsi della melodia:



Il testo rispecchia l’idea che molti hanno di New York, o per lo meno quella che se ne ha in questo blog: una città da percorrere a piedi, per scovare la sua essenza strada dopo strada, angolo dopo angolo. Per poi risvegliarsi, nella città dove tutto è ancora possibile, per inseguire un sogno e realizzarlo, sempre che lei, la città, lo voglia:

Queste scarpe vagabonde, continuano a vagare

Dritte fino al suo vero cuore

New York, New York
Voglio svegliarmi, in una città che non dorme mai

E scoprire che sono il re della collina
 Al top del successo
...Se posso farlo qui, posso farlo ovunque

Sta a te, New York, New York

Sono pienamente d'accordo con Madonna (nata a Detroit), che prima di cantare la sua I love New York afferma "Per me New York è uno stato della mente, è avere qualcosa da dire".
E forse, aggiungerei io, anche da sognare.



17 March, 2010

世界のお塩。Sapore di sale.

fonte Wikipedia.jp

Non solo bianco ma anche rosso, rosa, verde, nero.
Una vera e propria filosofia quella del sale, che in Giappone è considerato alla pari di una spezia pregiata, importato da tutto il mondo e apprezzabile nella varietà dei suoi colori, sapori e profumi. Ecco quindi la nascita del Sommelier del Sale, nuova figura professionale in grado di distinguerne l'origine, la storia e le proprietà benefiche, al fine di orientare il consumatore a un utilizzo più consapevole e allo stesso tempo piacevole di questo prezioso ingrediente.

Ma andiamo per ordine.
Nell'Arcipelago si produce quasi esclusivamente sale marino tramite evaporazione o ebollizione (antico metodo importata dalla Cina) di acqua di mare.
Tra i sali marini prodotti internamente è protagonista il sale di Okinawa, nella sua purezza cristallina o spesso miscelato con altri ingredienti che ne esaltano il gusto e donano speciali tonalità cromatiche, come il beni-imo 紅芋 (patata viola tipica di Okinawa).


Sotto forma di halite (o più comunemente salgemma) è invece praticamente assente: ecco quindi svelato il successo di questo incredibile business, che permette alle cuoche del Sol Levante di personalizzare le proprie ricette con un pizzico di sale di roccia proveniente da ogni parte del mondo.

Come il sale nero di origine vulcanica, o quello rosso delle Isole Hawaii chiamato Alaea, raccontato brillantemente su Le curiosità golose nell'accuratissimo post di Elisa.
Per arrivare a quello più famoso e onnipresente nelle mensole delle cucine giapponesi (compresa la mia, lo confesso): il sale rosa dell'Himalaya, bellissimo nelle sue tonalità cristalline ed efficace nel trattamento delle affezioni delle vie respiratorie.


Il sale rosa dell'Himalaya viene spesso miscelato con polvere di maccha (il tè verde utilizzato nella Cerimonia del tè). Da questa splendida unione nasce un profumato sale, utilizzato per condire gustosi piatti di tenpura.

Fonte Katsufujiya

Come recita la welcome page del sito SaltExpò, evento internazionale itinerante dedicato al sale in tutte le sue declinazioni, quello del sale è "un mondo dai mille colori".
Aggiungerei anche "dalle mille idee regalo", data la bellezza e la varietà delle confezioni acquistabili ormai ovunque.
Chissà se anche voi avete il vostro sale preferito. Io custodisco un prezioso barattolino di Sale di Sardegna, che utilizzo nella preparazione di alcuni piatti tipici, ricevuto in dono da una carissima amica. Giapponese :)

10 March, 2010

La famiglia Lauren

Hp de sito Ralph Lauren

Ogni volta che sento parlare di famiglie ebree immigrate a New York penso al mio film preferito di tutti i tempi, C’era una volta in America. Sono stata dentro l’Excelsior di Venezia per vedere la Sala degli Specchi, quella in cui Noodles balla con Deborah il loro addio o a Delancey Street, dove furono girate alcune scene. Ma torniamo al 1939 e alla famiglie. Nasceva a New York, nel Bronx, Ralph Lifschitz in arte Ralph Lauren. Ralph creerà nel 1967 la nota linea di abbigliamento con il marchio che raffigura il cavallino con il giocatore: la Polo Ralph Lauren.

Immagine profumo Ralph Lauren

Il resto è abbastanza noto: fu il primo ad aprire un negozio da uomo dentro i mitici magazzini Bloomingdale e all'inizio degli anni 70 reinventò il taglio della camicia maschile adattandola al femminile. È considerato il 158° uomo più ricco del mondo. Chi è passato per New York avrà sicuramente fatto un salto in uno dei suoi perfetti negozi, primo tra tutto quello sulla Fifth Avenue (al 575). Anche solo in nome di Rachel, il personaggio di Friends interpretato da Jennifer Aniston, che lavorava appunto in uno di questi Store.

"Rachel" di Friends

Ma la cosa davvero interessante della storia di famiglia è quella che riguarda la figlia di Ralph. È lei che qualche anno fa ispirandosi al film "La fabbrica di cioccolato" aprì a Manhattan il negozio di caramelle più grande del mondo: Il Dylan Candy Bar.

Dalla locandina del film


Dal sito dello store

15 mila metri quadri dedicati a lecca lecca e cioccolatini, ma anche prodotti per il corpo e abbigliamento mooolto dolci.


Dal sito dello store

Io suggerisco l’esfoliante alle zucchero e la maglietta con la scritta "voglio una caramella" in tutte le lingue.

Dal sito dello store

Dal dolce all'amaro: il figlio dello stilista, invece, è il fidanzato storico di una cugina delle gemelle Bush.

Direttamente dalla fotocamera di Dede che ringrazio per il gentile invio last second ecco qui Rugby Ralph Lauren:
Pubblica post

05 March, 2010

編みぐるみ。Amigurumi-mania.

Orsetto handmade by Harrynyan House

Chissà se anche in casa vostra era nascosto in qualche angolo del soggiorno il cesto dei gomitoli per lavorare a maglia.
Ricordo il ticchettìo dei ferri o dell'uncinetto la domenica pomeriggio, che proseguiva incessante fino all'imbrunire, e quei misteriosi numeri elencati sottovoce. Tutto ciò si trasformava in splendidi vestitini rosa shocking o acquamarina, che indossavo felice nei freddi giorni invernali, o in delicati centrini per la tavola che diventavano spesso oggetto di chiacchiere all'ora del tè.

Un'arte, quella della maglia, che non ho mai avuto la costanza di imparare.
E pensare che in Giappone è un vero e proprio business: animaletti, accessori per capelli, astucci, copertine per libri, portamonete, oggetti privi di materiali plastici e di pile elettriche, assolutamente in linea con la filosofia Lohas. Pezzi unici creati con materiali nuovi o di riciclo, acquistabili anche online, da tenere con se o da regalare agli amici (o ai clienti, come il delizioso orsetto portachiavi di lana ricevuto in dono dal mio agente immobiliare).

Di gran moda la borsina per la bottiglietta del tè da portare sul treno o al lavoro, rigorosamente handmade e unica nella sua realizzazione.

Borsina porta pet bottle di Harrynyan House

E ancora splendidi oggetti cuciti a mano che adornano le stanze di tutta la casa. Qui la fantasia non conosce davvero confini.

Portarotoli handmade by Mont Blanc

Chissà se a qualcuno di voi è venuta voglia di riprendere in mano l'uncinetto.
Io sono troppo pigra e la mia adorata mascotte Yuka-chan l'ho fatta realizzare su commissione, ma su Youtube si trovano degli ottimi tutorial cercando le parole chiave "crochet" e "amigurumi".
Delizioso anche il blog di Momo con le foto delle sue splendide creazioni The Furious Chihuaha, dove si trovano tanti link che spiegano passo per passo come realizzare dei deliziosi pupazzetti ecologici.
Come il famosissimo duo "U900", costituito da un coniglietto e un orsetto che suonano l'ukulele, piccola band morbidosa che sta letteralmente spopolando sulla rete:

01 March, 2010

Manhattan e la Poltrona fortunata

Ho scoperto un'interessante teoria per spiegare come mai New York sia una città così carica di energia. Si tratta del Feng Shui, un’antichissima arte cinese, basata sull’armonizzazione del Chi, ossia dell’energia che circola intorno a noi.

Il Feng Shui (che significa “vento e acqua”) nasce circa 4000 anni fa. Si tratta di una serie di principi che ha come fine quello di far circolare in modo positivo le energie in un ambiente, sia esso una casa, un ufficio o un negozio. Gli elementi fondamentali da considerare sono il fuoco, il metallo, l’acqua, la terra e il legno, come anche lo yin e lo yang e soprattutto il Bagua.

foto da http://www.fromtheair.com

Per capire l’eccezionale Feng Shui di Manhattan bisogna studiare la combinazione della “poltrona”, la più auspicabile per produrre e mantenere le buone energie. Si tratta di un insieme di elementi formato da:

- una montagna alle spalle come protezione (e Manhattan ha il Bronx, che funziona da "Montagna Tartaruga")

- una piccola collina a sinistra (il Drago) e a est di Manhattan c’è il Queens con le sue collinette

Foto da http://www.ictblog.it/

- delle collinette a destra (la Tigre, rappresentata dal New Jersey)

- una significativa presenza di acqua a sud (l’enorme zona portuale dal Seaport a Battery Park)

- una piccola collina davanti (in questo caso rappresentata da Staten Island che mantiene l’energia all’interno, impedendo che se ne vada via).

Ecco dunque da dove proviene la sua magica energia vitale.
E voi? Ce lo avete il Drago? E la Tartaruga? In caso negativo consolatevi con un bel cocktail Feng Shui, come il Martini con petali di fiori ed essenza naturali in questo locale di Milano o preparatevelo da voi a seconda dell'elemento che corrisponde nella tabella che compare al vostro segno zodiacale.

Foto dal blog Intoxicatedzodiac
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