22 February, 2010

風呂敷。Furoshiki, 100% Japan.

fonte Rakuten

Chissà quante di noi hanno conservato quello scampolo di tessuto colorato, o quello scialle un po' retro nel baule delle cose che è un peccato buttare "e poi non si sa mai".
Bene, è giunta l'ora di ripescare tra i nostri ricordi. Per abbattere sensibilmente il nostro impatto ambientale ed essere gentili nei confronti del Pianeta si può partire da un quadrato di stoffa, quello che in Giappone è chiamato furoshiki.

L'usanza di avvolgere oggetti nel tessuto si perde nei secoli; in Giappone, in particolare, si usava trasportare il cambio di vestiti da indossare dopo il furo 風呂(il bagno caldo) in un quadrato di stoffa steso e ripiegato annodandone i lembi. Durante l'epoca Edo questo fazzoletto prese appunto il nome di furoshiki, ed è tuttora parte integrante della vita quotidiana giapponese.

"Seigawa pink", una delle stupende fantasie dei furoshiki di Kakefuda

Ecologico, facilmente trasportabile e, soprattutto, chic. Il furoshiki è una personalizzabile alternativa all'eco bag, può essere infatti annodato in tanti modi a seconda degli oggetti che vogliamo trasportare e diventare un oggetto di design da abbinare al nostro fashion style.

Basta un furoshiki di circa 100 cm di lato per creare una splendida drop bag, da utilizzare per esempio al supermercato al posto del sacchetto di plastica.

fonte Kakefuda

Bellissimo e incredibilmente comodo il sistema di chiusura del furoshiki studiato apposta per trasportare due bottiglie di vetro insieme: basta posizionarle come nell'illustrazione seguente, avendo l'accortezza di lasciare circa 5 cm di spazio tra i fondi delle due bottiglie e annodare bene.

fonte Kakefuda

Se invece volete creare una borsina comoda da utilizzare tutti i giorni, cercate nel cassetto dei ricordi anche un paio di bracciali rigidi e tondi.

Fonte Rakuten

Prendete due lembi per volta dallo stesso lato del furoshiki e annodateli a ciascun bracciale seguendo le immagini qui sopra. Per ottenere una borsina dalla forma graziosa e tonda, nascondete al suo interno un cestino di vimini.

Se vi siete appassionate a questa semplice ma efficace idea, potete trovare 14 tipi di musubikata (modi di annodare il furoshiki) qui, presso il sito del Ministero dell'Ambiente giapponese.
È inoltre di recente pubblicazione un ricco e completo volume in italiano, Foulard Creativi, con il quale potrete realizzare splendide eco-bag, pochette e tsutsumi originali per i vostri regali.

17 February, 2010

Un giorno di artistica follia

C’è un quadro di Chagall che mi commuove ogni volta che lo guardo. Si intitola Io e il villaggio. Dietro le mucche e la mungitura si nasconde la storia della sua vita. Quei colori mi invitano a lasciarmi andare, a fluire, piuttosto che a razionalizzare.

Mi piacerebbe riuscire a riassumermi in un quadro, ma credo che se lo facessi uscirebbe qualcosa di più complicato di un villaggio, qualcosa tipo una donna duplice o triplice, vista da sotto e da sopra perché non ho una sola personalità e mi piace cambiare punto di vista, cambiare mondi, cambiare fedi.


E quindi ora sono un gatto con un sogno adeguato in testa, (chissà se il mio mi riconoscerebbe?)

ora una dama in pareo, pronta a mangiare frutti esotici e a respirare il sole.


Dormo accanto a una musica che ho composto per l’isola che amo e un leone cerca di svegliarmi...

Apro gli occhi e apprezzo il colore del mio disordine mentale.


Mi stendo, mi spoglio e mi rilasso...

E penso a quando potrò tornare a fare un altro incredibile sogno al MOMA.
Andateci anche voi se passate da quelle parti (11 W 53 Street), ma non fatevi attrarre dal giorno gratuito (mi pare il venerdì) perché troverete tantissima gente e non potrete addormentarvi...

12 February, 2010

伊豆大島。L'isola delle camelie.

Splendido pattern di tessuto per kimono con soggetto camelia www.ikiya.jp

Appena al largo e abbastanza lontano dal chiasso e dalle mille luci elettriche che animano l'immensa baia di Tokyo, c'è un piccolo paradiso terrestre dove, con grande costanza, ogni giorno centinaia di persone lavorano per presentare al mondo la bellezza e la poesia racchiusa nei preziosi fiori delle camelie.

Camellia japonica "Pink Perfection", fonte Wikipedia

Visibile chiaramente dal porto di Zushi 逗子 anche nei giorni di foschìa, l'isola di Izu Oshima è raggiungibile in circa 2 ore con la nave veloce in partenza dal molo di Takeshiba (Hamamatsucho) di Tokyo, e in soli 45 minuti dal porto di Atami.
Sono migliaia le persone che si recano in visita presso questo smeraldo incastonato nella baia per ammirare più di 400 specie di camelie che, proprio in questo periodo, aprono le loro corolle al mondo. Famoso in tutto il mondo il suo Festival delle Camelie, quest'anno dal 30 gennaio al 28 marzo, ricco di eventi e manifestazioni organizzati per tutta l'Isola.

Questa splendida pianta, importata in occidente per la prima volta nel diciassettesimo secolo dal padre gesuita Kamel (da cui prende il suo nome occidentale), è molto amata e coltivata anche nella nostra Penisola. Vi segnalo Camelie Antiche, un meraviglioso progetto di riconoscimento e catalogazione delle camelie dell'800 presenti nelle ville italiane: "Nel nostro database, frutto di 20 anni di lavoro, sono elencate 2883 cultivar di Camellia japonica descritte nei cataloghi dei vivaisti Europei dell'Ottocento, e quindi realmente esistite".

Tornando al Giappone, in questo Paese la camelia è da sempre una risorsa naturale di salute e bellezza. Dai suoi grossi semi si estrae il prezioso olio che, oltre ad essere commestibile, è ingrediente principe di molte lozioni di bellezza, tra cui la famosa linea Tsubaki della Shiseido.

L'olio di camelia tsubakiabura è inoltre ottimo nel trattamento e la conservazione delle armi da combattimento in legno, tipiche delle arti marziali giapponesi.

Dagli arbusti delle camelie si produce inoltre un ottimo legno per carbone, che mantiene il calore a lungo e produce delle bellissime ceneri bianche. Famose anche le sculture tradizionali di legno di camelia, che diventano preziosi souvenir da riportare a casa.

La camelia è da sempre un forte simbolo nella società tradizionale giapponese. Rispetto agli altri fiori, infatti, al momento della sfioritura la sua corolla non disperde i petali nel vento, ma cade intera ricordando una testa. Perciò, in molti film di costume, la scena di una corolla di camelia che cade rappresenta la deposizione di un potente.

È inoltre uno dei soggetti più amati e studiati nella pittura tradizionale Sumi 水墨画. Secondo la mia Maestra di pittura, Ikuyo Toba Chiba, nei boccioli di camelia è racchiusa la vera bellezza di questo fiore. Chissà che dietro ai boccioli di camelia non si nasconda un po' il significato della vita.

04 February, 2010

Very important passion

Gwen Stefani

New York. Basta dirlo. Potrei già fermarmi con la sicurezza di aver stimolato le papille sensitive di chi ha letto. Ma andrò oltre, visto che davanti mi trovo un articolo particolarmente succoso, (di Barbara Roveda) per avventurarmi nella Manhattan più esclusiva: dove trovare i VIP.

Il ristorante dello Standard Grill

Un centro nevralgico per il vippame neworchese è lo Standard Grill, nel Meatpacking District, da Madonna a Gwen Stefany, già in tanti si sono seduti ai tavoli del ristorante al piano terra (la giornata for vip è la domenica), ma è all’ultimo piano che può capitare di incontrare l’angelo biondo Jude Law, avvistato nel nuovo roof bar dell’hotel al diciottesimo piano, Il Boom Boom Room.

Jude

Stile semplice e casalingo per il Cafe Gitane, il piccolo bistrot frequentato dalla fotomodella Gisele (nel Lower East Side). Sulle atmosfere intime vanno anche Gwyneth Paltrow e Sarah Jessica Parker per gustare la mozzarella accompagnata da un bicchiere di vino.

Cafe Gitane

Demi (Moore) pare sia una abitueé della rinomata trattoria italiana Gemma sulla trendy Bowery

Gemma

e, infine, tutti al TAO per dare un saluto a Tom Cruise e Beyoncé. Siamo a NoHo, con un grande Buddha al centro della sala. Quasi quasi mi siedo qui e ordino un Pad Thai, sperando di incontrare qualche vip. E se vogliamo farci prendere dal romanticismo più estremo, io la mia vip l’ho già incontrata oggi, è questa meravigliosa città.

Per chi volesse ancora continuare il Vip Tour, salendo fino alla settantaseiesima strada, si consiglia una sosta al Cafe Carlyle, dove Woody Allen si esibisce spesso con il suo clarinetto.

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