Origata di Soffio di Sofia, tutti i diritti riservati
"Progettare una borsa è come progettare una piccola casa, una casa per i nostri oggetti più cari e che non ha grossi impatti ambientali. Si tratta di architettura."
Miki Nagao, fashion designer giapponese, ci accompagna attraverso il suo mondo fluttuante e raffinato.
Miki, parlaci un po' di te e della strada che ti ha portato a diventare una designer.
Sarà il fatto che ho sempre respirato arte. Mio padre è un artista, si occupa di pittura e sin da bambina provavo grande gioia a passare il mio tempo a disegnare con i pennelli e gli oli colorati di mio padre. Adoravo disegnare i vestiti delle principesse! Nel 1994 mi sono iscritta alla Kyoto Seika University specializzandomi in graphic design e fotografia.
Dopo gli studi sono rimasta affascinata da uno spettacolo di avanguardia teatrale, al punto di contattare la compagnia. Da quel momento ho iniziato a collaborare con loro, occupandomi soprattutto di scenografia, portando gli spettacoli in giro per il Giappone e in Australia. Ho fatto questa vita per ben 4 anni, e ancora oggi considero questa esperienza la più importante di tutta la mia carriera.
Successivamente ho iniziato a lavorare come affreschista, restauratrice e decoratrice; fu in quel momento che conobbi il mondo del fashion design. Un incontro importante mi ha aperto le porte di questo mondo, ho perciò iniziato a occuparmi di design di borse, arrivando a realizzare due nuovi brand: "Con Ton Too" e "Compora conto". Quella che all'inizio era un passione era diventata una vera e propria professione, il successo di questi prodotti ha portato me e il mio staff nel mercato internazionale.
Finché nel 2008 ho deciso di mollare tutto e cedere i marchi ai soci; nel 2009 sono partita per l'Italia per imparare a realizzare le borse a mano, studiando tutte le tecniche dell'artigianato italiano.
Origata di Soffio di Sofia, tutti i diritti riservati
Ho imparato la vostra lingua partendo da zero, grazie anche all'aiuto del mio insegnante d'italiano (laureato in filosofia, specializzazione estetica ma anche fotografo, esperto di cinema e musica)… oggi mio marito. Proprio lui che aveva sempre un po' snobbato il mondo del fashion design mi ha proposto di lavorare insieme e fondare un nuovo brand: Soffio di Sofia.
Durante la tua formazione, da quali artisti sei stata influenzata e quali sono i tuoi gusti in fatto di design?
Gli artisti da cui mi sento influenzata sono indubbiamente i bambini. Tutti i bambini sono degli artisti e gli artisti adulti cercano di emulare proprio i bambini. Gli scarabocchi e i disegni stilizzati dei bambini la più alta forma d'arte, perché i bambini creano nel modo più libero possibile. Gli artisti adulti invece sono sempre condizionati da qualcosa, soprattutto dal giudizio degli altri.
Vorrei citare un passo di Niezsche tratto da "Così parlò Zarathustra", all'interno de "Le tre metamorfosi": "Ma ditemi, fratelli, cosa sa fare il fanciullo, che neppure il leone era in grado di fare? Perché il leone rapace deve anche diventare un fanciullo? Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì. Sì, per il giuoco della creazione, fratelli occorre un sacro dire di sì...."
Dal 24 maggio esponi in occasione della Florence Design Week presso lo store "Esclusivamente Italiano". Parlaci dei tuoi lavori in mostra e da cosa hai tratto ispirazione per la loro creazione.
Dopo il tragico terremoto che ha scosso il Giappone nel mese di marzo, ho riscoperto in me e nel mio popolo quella fragilità, una specie di instabilità e insicurezza nel futuro che costituisce la base delle nostre tradizioni. Una di esse è l'origami (arte di piegare la carta).
Nella tradizione shintoista un origami di carta simboleggia il ciclo naturale di morte e rinascita: infatti a causa della fragilità della carta l'origami è destinato ad un rapido deteriomento (morte) ma viene ricreato infinite volte e, grazie alla tradizione, questo ciclo viene perpetuato.
Il gesto di sostituire la carta rappresenta un tentativo di congelamento di questo ciclo grazie al più durevole materiale, la pelle. Tentativo illusorio come la moda, illusorio perché inganna proprio come una fotografia che dà parvenza di congelamento del tempo. Operando una reinterpretazione sul materiale, abbiamo creato un origami non di carta ma con la pelle, una borsa al tempo stesso bidimensionale e tridimensionale.
6 comments:
che piacere ritrovarti!
Cara Dede! Ho finalmente ritrovato la serenità di scrivere, o forse è la bellezza delle borse di Miki che mi ha dato un bello slancio :) Tu che di geometrie architettoniche te ne intendi, visto che leggerezza? Un abbraccio!
or ami toccherà tornare a NY!
Che fatica vero the City? :) xxx
Non scrivete più?
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