17 August, 2009

DEAR SIBIGIBI

Se il sindaco di New York volesse chiamare una street di Manhattan con il mio nome, sicuramente mi piacerebbe che fosse scelta Delancey Street, dove sono state girate alcune scene di C’era una volta in America. Ma io non sono Bono Vox. Infatti, in occasione del nuovo disco degli U2, un tratto della 53sima si chiamerà temporaneamente U2 Way.


Un bel segnale per la musica, dopo la pesante chiusura - per debiti - del mitico CBGB (si pronuncia sibigibi) nel 2006. Questo locale, nato negli anni Settanta, oltre a essere la patria del Punk americano e mondiale (ad esempio: Ramones, Television, Patti Smith, Blondie, Police) ha davvero visto esibirsi i gruppi e i cantanti che hanno scritto la storia della musica rock/pop. Impossibile davvero nominarli tutti (nel 1993, ci suonò anche Jeff Buckley. Controllate qui se anche il vostro gruppo preferito ci ha suonato).

Bagno del CBGB, foto presa dal sito ufficiale.

Il suo fondatore, Hilly Kristal, aveva intenzione di trasportare tutti i pezzi del locale a Las Vegas per ricostruire un nuovo CBGB. "Ho preso tutto, i bar, il palco, i cessi dove Joey Ramone ha fatto la pipì insieme a me. Ho preso tutto ciò che ha fatto di questo posto il CBGB". Purtroppo, Hilly ci ha lasciati nel 2007.

Hilly Kristal

Così, il tempio della musica di Manhattan ospita oggi un negozio di vestiti, dello stilista John Varvatos, che ha tentato di lasciare il più possibile inalterato il luogo. La sua immagine continua a essere collegata alla musica, infatti, i testimonial della sua ultima campagna pubblicitaria sono i Franz Ferdinand.

la campagna pubblicitaria di Varvatos

Esiste però una cosa che ancora si può fare se vi siete persi il CBGB vero. Un giro virtuale che vi trasmetterà comunque una piccola emozione. Cliccate qui e fate visita alle stanze con la più alta concentrazione di energia musicale al mondo. Da non perdere, la dressing room e il bagno degli uomini.

Homepage del sito del CBGB

Per i veri nostalgici, è uscito il libro “Decades of Graffiti” (pubblicato da Mark Batty Publisher, autore John Putnam).

Alcune pagine del libro.

Addio Sibi, e grazie.

9 comments:

Andrea Castello said...

Bellissimo e punk nell'anima, non solo di nome :-)

Claudia Casu said...

Io che di punk ho solo i capelli quando mi sveglio la mattina, nell'elenco delle band ho cercato... i Bon Jovi :D
Ma dove le scovi queste chicche??? che bomba!

Anonymous said...

New York unisce....e anche gli U2. Ma voi siete sempre originalissime!

Andrea Castello said...

E' off topic, ma Nytaly mi ha tentato...visto che dopo oltre 15 anni hanno rifatto un disco degno di loro, ben meritata la targa ed annessa via (temporanea) per gli U2!!

Podmork said...

Fantastico squarcio.

Mav said...

Fantastico post e giro virtuale. La punk che è in me ha ancora i lucciconi. Grazie!

The City said...

Cinghius: punk nell'anima sarebbe un bellissimo titolo per un libro

Kazu: mi trovano loro;)

Nytaly: che poi cantavano proprio loro "where the streets have no name..".

Pomwork: thanks a lot

Mav: cosa darei per vederti pogare con i cinesi:)))

Anonymous said...

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sisan said...

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