14 March, 2009

エコバッグ。Me, my bag and I.


Le meravigliose eco-bag giapponesi griffate Hirocoledge.

Ampia, robusta, pieghevole e, soprattutto, ecologica.
Da qualche anno in Giappone un vero e proprio esercito in gonnella si è armato di eco-bag, dando vita a un movimento ecologico con l'intento di ridurre drasticamente l'emissione di CO2 dovuta all'eccessivo utilizzo dei sacchetti di plastica.


Presentando alla cassa del supermercato la propria eco-bag (in Giappone affettuosamente chiamata anche my-bag), si riceve una card; ogni volta che si rinuncerà al sacchetto di plastica, su di essa verrà apportato un timbro. Completata la card, si verrà omaggiati di 100 yen di sconto.

Nel 2007 in Giappone l'eco-bag è stata riconosciuta come l'oggetto di maggior successo regalato in occasione della Festa della Mamma. Passata alla storia la geniale operazione commerciale della famosa stilista inglese Anya Hindmarch che, nel luglio dello stesso anno, ha lanciato la sua "I'm NOT A plastic Bag". Messa in vendita al costo di 2000 yen (circa 16 euro) in edizione limitata, questa eco-bag è inaspettatamente diventata in pochi giorni un vero e proprio oggetto di culto, godendo inoltre del supporto mediatico di diverse celebrità in tutto il mondo.

Keira Knightley ritratta sulle strade di Londra, dal sito ufficiale di Anya Hindmarch.

Stessa strada è stata intrapresa un anno prima dalla nostra Benetton, che da sempre può contare su un massiccio numero di sostenitori nel Paese del Sol Levante. Con le sue coloratissime eco-bag pieghevoli, in vendita all'incredibile prezzo di 500 yen (circa 4 euro), nel giro di un anno ha superato il milione di pezzi venduti.

Le eco-bag di Benetton in vendita su Rakuten.

Per le strade di Shibuya, tra le my-bag più gettonate c'è sicuramente la sobria e capiente reusable tote di Dean and De Luca, il grocery store più chic di NY, soprattutto nella sua versione full black.
Grazie a the City per aver ispirato questo post ^^

15 comments:

Anonymous said...

Bellissime!!!
Ne voglio una anche io!!
Io ho sempre la mia piccola ecobag anonima e colorata nella borsetta e mi fanno i complimenti perchè non uso le buste ed è originale!

The City said...

Questo post mi è piaciuto particolarente per diversi motivi:

anche io uso quasi regolarmente le eco bag, spero che diventi una moda anche in Italia.

a quanto pare, sono stata una fonte di ispirazione (che è sempre bello, grazie Zen),

non ho la eco bag di Dean & Deluca ma la prossima settimana andrò a comprarmela.

:)
The City

Anonymous said...

Ecobaggu!!!! (piccolo giubilo personale per essere riuscita a tradurre il katakana)

Ne ho ricevuta una dalla mia "amica di mail" giapponese! Non è esattamente trendi, ma è utile!
Da parte mia quando faccio la spesa uso sia l'ecobaggu e sia i sacchetti di plastica che mi porto da casa!

Claudia Casu said...

Anna Lafatina:
Brava! Sicuramente farai tendenza. Da Muji puoi trovare un modello semplice ma molto chic in diversi colori. Anche se la eco-bag più bella è quella fatta a mano, magari con qualche scampolo di stoffa avanzato ;)

Stefi:
le tue eco-bag sono bellissime, non potevi non ispirarmi ;)

Francy:
Se è troppo semplice puoi sempre personalizzarla applicando qualche perlina, con la fantasia che hai son sicura che verrebbe un capolavoro.
じゃあね^__^

ComidaDeMama said...

Bellissime eco-bag.
Io ne uso due: da anni quella classica di Kitsch Kitchen, un must per chi vive ad Amsterdam tra fine anni 90 fino ad ora, anche tra le signore eleganti. E poi altre che si sfondano chissà perchè?
Ma ogni tanto scappano ancora delle buste di plastica, che riusiamo fino a quando non diventano gruviera
Ho letto dell'analisi condotta e dell'appello del ministro dell'ambiente giapponese.
Sono più pratiche, meno poetiche dei furoshiki, ma bellissime. Mi piacciono tutte, le prime in particolar modo. (E comunque mi stanno arrivando dal Giappone due nuovi furoshiki, alè).
In USA i supermercati Whole Food e Trader Joe si facevano battaglia a chi le inventasse più alla moda, per 1$. Bella quella di Dean and De Luca, paradossalmente me la figuro più a Tokyo che a NYC. Qui a Trento impazzano le shoppers di Harrod's, verdone con scritta oro.

Claudia Casu said...

Elena:
Non avevo dubbi sull'abbinamento Comida-ecobag eheh. Le shopper di Harrod's impazzano anche in Giappone; in realtà qualsiasi sporta - purché griffata di brand occidentale, farebbe successo... :)
Di furoshiki ne ho ricevuti tanti, soprattutto come incarto di doni tradizionali. Che invenzione senza tempo! :)

The City said...

Io uso la ecobag anticorrida presa a Barcellona che, per me, va bene un po' ovunque.

Fra said...

belle, anzi bellissime! geniale l'dea della eco-card
Baci
fra

Claudia Casu said...

Stefi:
sei troppo avanti. Lo vedi che non potevi non ispirarmi? :)

Fra:
tra l'altro nel supermercato dove vado di solito, gli acquisti si fanno su due piani con casse separate. Così becco due timbrini a spesa e completo la card in metà tempo ;)

Elisabetta said...

Sono ecobaggata anch'io... la mia preferita è quella "a scomparsa" che si trasforma in un quadratino 10 x 10...

Claudia Casu said...

Eli-chan:
beh, ricorderai sicuramente me e Vivi-chan in coro "che bella borsa!!!" ;)

marcella candido cianchetti said...

bellissime bag,buona giornata

Elisabetta said...

eheheh... non vedo l'ora di fare abbondante scorta in quel di Edo...

nicolacassa said...

Evviva l'ambiente! :)

Anonymous said...

sono super belle.... io mi sono armata di furoshiki dopo il post di comida complimenti!!!!
Vale

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