11 February, 2009

FUGA DA NEW YORK. San Sebastian: dove il mare poga con la terra


Quando arriva arriva. La voglia di un mare più austero, di colori meno caldi (ma non per questo meno intensi) e di una vacanza on the road al nord della Spagna. Iniziamo da un classico dei Paesi Baschi, San Sebastiàn (accento sull'ultima a), Donostia nell'incomprensibile dialetto basco.


Il centro arroccato con le sue infinite viuzze è un invito a trascorrere la notte intera in strada, passando da un bar all'altro, assaporando tapas e vini a volontà e a basso prezzo. San Sebastian si concentra per lo più intorno ad una grande spiaggia di sabbia fina, la grande baia della Concha (conchiglia) sulla quale si affacciano dei bei palazzi e dei bar.


Seduta per un aperitivo a uno dei tavolini frontemare, sono venuta a conoscenza di un mistero che riguarda questo luogo. Un signore piuttosto anziano, proprio mentre il sole ci salutava, mi ha detto di guardare in mezzo ai due scogli che spuntano dall'acqua per vedere il raggio verde. Io non ho visto niente, ma pare che il tramonto regali questo spettacolare effetto di riflessi.

Anche qui, come nella maggior parte delle località situate al nord della Spagna, l'alta marea la sera si appropria della spiaggia, tanto che si stenta a credere di essere stati sdraiati tutto il giorno proprio sotto quelle onde che ora si infrangono sulla passeggiata (mi hanno detto che a volte delle campanelle avvisano l'arrivo dell'acqua). Il tempo, come un po' in tutti i nord, tende al nuvoloso. Ma è proprio in una giornata uggiosa che ho scoperto quello che più mi ha colpito: il lato metal del mare.


La Concha a destra prosegue con sentiero che costeggia l'oceano. All'inizio, si incontrano dei negozi che vendono solo pesce. Un incanto di banchi popolati da gamberoni, granchi e altri gioielli di mare. Ma più si procede, più si resta soli con le onde. Il sentiero infatti si affaccia a strapiombo sulla fine del mare. O meglio: Baricco in un suo romanzo (Oceanomare) dice che la fine del mare è il bagnasciuga. E io sono d'accordo. Qui, invece, le onde si rompono ma si ricompongono. È dunque dove il mare poga con la terra*.

Dopo aver fissato per qualche minuto, o forse ora, questo spettacolo, ho ripreso a camminare su questo sentiero, fino a trovare una specie di prato, con tanto di panchine e gruppi di adolescenti fumosi. Il freddo inizia a farsi sentire, così torno a prendere le valigie. Direzione Bilbao. O meglio: Guggenheim Bilbao. Così dopo i musei di Venezia e di New York, aggiungo un'altra crocetta; adesso mi mancano solo Berlino e Las Vegas.

Mentre con la macchina mi perdo più volte nella "tangenziale " della città, mi spavento quando uscendo finalmente dalla svolta giusta, mi ritrovo davanti un tappeto di città, steso tra le montagne e sovrastato da una presenza alluminea, futurista e avvolgende.


La struttura del Guggenheim colpisce e appaga forse più delle opere che contiene. Non per niente ci pattinava Megane Gale in un famoso spot. Ora la fame di arte è appagata, ma quella di bacalao pil-pil no. Il centro della città sarà sicuramente come soddisfarmi.
Tutto sommato Bilbao non mi mancherà, o almeno non quanto il ricordo del mare che balla…

*Pogare: stile di ballo che consiste - durante i concerti - in una sorta di "tutti contro tutti" dove i partecipanti saltano prendendosi reciprocamente a spallate.

13 comments:

Fra said...

...voglia di partire...il viaggio nasce da un'ispirazione
grazie
un bacio
fra

Antonietta said...

beata te!

Martissima said...

a me è piaciuta molto questa parte della Spagna, San Sebastian e Santander hanno un'aria a tratti quai provenzale ...anche Bilbao però ha da offrire un bel centro storico, oltre allo splendido museo...ciao!

Anonymous said...

Bel giretto!

Erica said...

Adoro San Sebastian! in particolar modo il centro storico di sera con tutti quei ristorantini nei seminterrati, fantastici!

The City said...

Fra: metteremo il tuo commento qui in alto a destra la porssima settimana

Antonietta: beato chi è a Zanzibar... qui fa un freddo...:)))

astrofiammante: è Gijon l'hai vista?

Max: se fosse per me girerei girerei...

Erica: che poi l'aperitivo (un vaso de vino tinto) comprensivo delle tapas di pane costa pochissimo!

Martissima said...

Gijon...no, siamo stati sulla costa da Santander a a San Sebastian, passando per Ondorroa e Guernica...poi siamo scesi a Burgos e
Vitoria Gasteiz...oltre a Bilbao dove eravamo a pernottare.

Anonymous said...

Sono finita qui per caso... e questo racconto mi ha fatto rivivere le emozioni di un posto che rimane nel cuore..è una magia che avvoge e scuote l'anima...grazie V

Claudia Casu said...

Sono stata in Spagna da bimba e ricordo poco e niente. Ma prima o poi mi ci porti eh :)

Anonymous said...

passa anche dalla mia regione, la Galicia, ne vale la pena!

The City said...

Intanto grazie a tutti per i bei commenti a volte quasi commoventi;))

The Spoiler: de tu region solo conozco el albariño, los pimientos de padron y el increible pulpo...

marcella candido cianchetti said...

che foto splendide buona giornata

Andrea Castello said...

Sono anni che medito su un Genova - Lisbona in auto, e penso che quando sarà il momento San Sebastian e Bilbao saranno nella lista delle fermate obbligatorie.

Un pò un viaggio nel cuore mediterraneo dell'europa, al confine tra la modernità ed il senso della terra...

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