12 July, 2009

価格競争。Il Sol Levante e la guerra dei prezzi.


Siete a Tokyo e in piena notte vi viene voglia di mangiarvi un bel ghiacciolo? nessun problema. Ventiquattro ore su ventiquattro ci si può recare al conbini più vicino e fare incetta di ice-cream, semifreddi e ghiaccioli di tutti i tipi, compresi i famosi Haagen Dazs che ormai sono distribuiti anche sulla Luna.
Ma torniamo alla parola "conbini". Rappresenta un tipico mini-market che offre al pubblico qualsiasi prodotto, dal food al bricolage, dalle riviste ai prodotti di cancelleria e via dicendo. La definizione conbini nasce dall'abitudine tanto amata dai giapponesi di contrarre i nomi, soprattutto stranieri, e produrre nuove parole. Nel nostro caso, conbini viene dall'abbreviazione di "convenience store".

Ma di conveniente questi negozi non hanno proprio niente, se vogliamo dirla tutta. Certo, possiamo comprare a poco prezzo cibi già pronti e impacchettati e, soprattutto, a qualsiasi ora; ma la sottile differenza è ben celata soprattutto in questi prodotti di piccolo taglio, quali gli onigiri o i bento pronti da portare via. Se appunto entriamo in un qualsiasi supermercato istituzionale, non sarà difficile trovare lo stesso tipo di prodotto all'esatta metà del prezzo. Per non parlare poi della vecchia ma ormai caduta in disuso abitudine di comprare gli ingredienti e prepararsi le cose con le proprie manine. Ma qui sconfiniamo in un discorso infinito sul tempo, che in Giappone chissà perché manca sempre.

fonte www.peacock.co.jp

In seguito alla crisi finanziaria che ha investito tutto il mondo, tra i primi a non perdersi d'animo troviamo chiaramente i giapponesi. Dalla scorsa primavera è iniziata una vera e propria battaglia a suon di spot e affissioni pubblicitarie, che ha visto trasformarsi in convenienti anche i supermercati più chic di sempre. Una nuova veste votata alla qualità, e via verso la rinascita.


Chiaramente in pochi ci sono caduti, e chi ha speso un po' di tempo a confrontare i prezzi in giro si è subito accorto dei vari tranelli sparsi qua e là. Complice il recente abbattimento del divieto di comparazione, troviamo in prima linea i supermercati Seiyu con la loro aggressiva ma simpatica campagna "I love KY", che dietro le iniziali di kakaku yasuku (qualità a prezzo contenuto) si rivolge sarcasticamente a coloro che in slang giapponese vengono definiti "KY" (kuki yomenai), ovvero i nostri fissati con il brand o con l'immagine, insomma tutti quelli che, piuttosto che il contenuto, guardano l'apparenza senza accorgersi che il mondo (soprattutto dei prezzi) cambia.
Fortunatamente, grazie alla massiccia rieducazione ecologica che sta investendo da qualche anno l'Arcipelago, oggi non è più chic girare con i sacchetti di plastica di quel o quell'altro supermercato.
E anche Zen loves KY ;)

6 comments:

Rob said...

i konbini sono veramente comodi e nonostante siano abbastanza piccolini ci si trova di tutto... un po' di tutto. Dai prodotti di cartoleria a camice e cravatte di ricambio, prodotti per il bagno e la pulizia, giornali e riviste, sigarette e alcolici... dolci e dolcetti, pane, bibite e ovviamente i bento preparati e onigiri, nonche' tramezzini etc... poi la possibilità di fare fotocopie e prelevare contanti e anche di spedire pacchi tramite corriere o poste. Da notare inoltre che le novità arrivano solitamentye prima nei kombini e solo dopo nei supermercati tradizionali.

Claudia Casu said...

Rob, la comodità è proprio il loro punto di forza. Ci si può comprare praticamente qualsiasi cosa e, come segnali giustamente tu, ci sono dei servizi importanti a disposizione. Mi chiedo però se il nostro tempo ha davvero questo costo così elevato, oppure se facendo una revisione della nostra "giornata tipo" non si riesca in qualche modo a ritrovare il piacere di fare le cose da soli (e risparmiare...) ;)

Anonymous said...

L'anno scorso a Macau e Hong Kong ho praticamente mantenuto io i konbini (7eleven) sotto l'albergo! Acqua, birra, alghe fritte piccanti, dolcetti....

The City said...

io Kazu pagherei oro per poter trovare il momento di prendere un caffé insieme in un tavolino all'aperto.
Non è che trovo anche te da un konbini?

Claudia Casu said...

Francy: è come se ti vedessi mentre rovisti tra i dolcetti :D

Stefi: tavolini all'aperto? mmm non certo nei combini, e comunque ne riparliamo a Settembre se non vogliamo finire lesse :D

nicolacassa said...

Chissà quante volte, qui in Italia, mi accorgo di avere una sete mostruosa e di non aver niente di sfizioso da bere in casa, così all'improvviso sento la mancanza dei konbini, o ancora meglio dei distributori automatici. Interessante che tu abbia portato alla luce questa storia dei prezzi: quando uno ci va in vacanza non ci fa molto caso... anche nicolaingiappone loves KY!!

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