22 July, 2009

野沢温泉。Nozawa Onsen. Non solo terme.

Chi ci segue da un po' di tempo, forse ricorderà che lo sport invernale preferito di Zen è il lancio di palle di neve (passeggiare mangiando delizie è invece lo sport che pratico tutto l'anno). Lo avevo accennato in questo post, dove avevo anche segnalato alcune famose località sciistiche raggiungibili da Tokyo in poco tempo.


Data la presenza di particolari sorgenti termali che apportano diversi benefici a seconda della temperatura, le visite non mancano mai durante tutto l'anno. Le numerose sorgenti calde naturali rendono questi luoghi un po' surreali. La cittadina di Nozawa, per esempio, si arrampica per le pendici della montagna che sbuffa vapore da ogni parte.

foto by Yuichiro Watanabe

Le ripide stradine di Nozawa brulicano di persone in yukata (abito di cotone informale) e geta (i tipici sandali di legno). Sguardo sereno e asciugamano sotto braccio, vi dimenticherete del make-up e della messa in piega. La vostra unica missione sarà quella di immergervi nelle diverse onsen segnalate dalla mappa turistica, ma non dimenticatevi di provare una singolare esperienza: tamago onsen.

foto by Yuichiro Watanabe

Si tratta di uova bollite nell'acqua termale. Immergetele nell'acqua calda e in soli 3 minuti il vostro spuntino sarà pronto. Le uova sono vendute nei negozietti adiacenti alle sorgenti, consegnate nel loro particolare cestino di vimini, che alla fine andrà restituito.


Le sorgenti sono accessibili a qualsiasi ora del giorno e della notte, e divise in stanze separate per uomini e donne. L'importante è rispettare alcune semplici regole di educazione all'interno di esse: basterà evitare di fare chiasso e immergere il proprio asciugamanino nell'acqua comune.
Per tutto il resto, la parola d'ordine è relax.

7 comments:

Anonymous said...

Ho una cosa da chiederti a proposito: è vero che in alcune onsen non è permesso entrare se si hanno tatuaggi? (ne ho tre, il quarto è in arrivo)

Claudia Casu said...

Francy:
si, è vero. Ma stiamo parlando di luoghi frequentati quasi esclusivamente da giapponesi (quindi non di onsen dei luoghi turistici), e il problema riguarda praticamente solo i maschietti.
In Giappone il tatuaggio è segno distintivo degli yakuza (i mafiosi giapponesi), generalmente quindi non è ben visto. Ma nei luoghi dove sono presenti molti stranieri nessuno ci fa caso, quindi non preoccuparti più di tanto :)

Andrea Castello said...

Che bello l'onsen...è un'esperienza che ci manca! :D

Tra l'altro il tuo ultimo commento mi tranquillizzerà anche Federica, che aveva qualche dubbio residuo sulla questione "tatuaggi".

Baci,

Andrea.

Anonymous said...

Ah l'onsen....che relax!

A chi può, consiglio di andare a visitare Beppu (nel Kyushu), una città che letteralmente E' un centro termale (fumo che esce dai tombini e case con l'onsen naturale personale) e di visitare il "giro dei 7 inferni.

Le uova sono fantastiche, le avevo assaggiate a Kurokawa (sempre nel Kyushu), un vero gioiellino che mi sento di raccomandare cadamente.

Bellissimo post!

Anonymous said...

Meno male, il viaggio si avvicina sempre più (marzo ^_____^ )e io sto cercando di organizzare l'itinerario: un passaggio alle terme è d'obbligo, mi sarebbe dispiaciuto molto non poterle provare!

The City said...

Devo dire che già l'argomento terme/relax mi aveva già conquistato, ma la chicca dell'uovo è davvero fenomenale. Complimenti anche al fotografo;)

nicolacassa said...

Per le norme d'educazione, dimentichi di citare il divieto di fare tuffi col doppio salto mortale indietro raggruppato! L'ultima volta che ho visitato un onsen non mi è venuta la febbre, sembra che mi sto abituando alla temperatura da paura di cui sono tanto orgogliosi! :)

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