
Spostandosi davvero di poco dalle principali metropoli, durante l'estate in Giappone non è assolutamente difficile imbattersi in immense e verdi distese di risaie. Fare jogging la mattina presto tra i campi, poi, è qualcosa che rimette davvero al mondo.
Proprio in queste settimane si sta concludendo la raccolta del riso.
Ogni anno, il 23 novembre viene celebrata la Festa del Raccolto
新嘗祭, ricorrenza che si dice risalga addirittura al 678 d.C. Dal 1948 nello stesso giorno si celebra anche la Festa del Lavoro
労働感謝の日.
fonte http://mangetsua.exblog.jp/In Giappone si contano una quindicina di varietà di riso più o meno rinomate a seconda della zona di produzione. Tra questi il
sasanishiki, che per le sue eccellenti proprietà di mantenimento del sapore anche una volta raffreddato è indicato come il migliore per la preparazione del
sushi.
sushi giapponese e italianissimo Franciacorta, accoppiata vincenteQuasi in tutta l'Asia il riso è la base dell'alimentazione, così come da noi il grano. Ma già da diversi anni la produzione nazionale giapponese non è assolutamente sufficiente a coprire il fabbisogno della popolazione, perciò negli ultimi anni le importazioni sono cresciute notevolmente, in particolare dall'America e dalla Cina. Non solo le città si sono estese a dismisura sottraendo terra alle risaie, ma la stessa alimentazione è profondamente cambiata in seguito alla sua occidentalizzazione.
Per i veri estimatori della cucina giapponese non è comunque difficile distinguere il riso importato da quello prodotto in Giappone; il prezzo è sensibilmente diverso, ma la qualità è assolutamente indiscutibile. In generale, basta diffidare dal riso che risulta troppo morbido e acquoso in bocca e privilegiare quello che mantiene lucidità e consistenza anche dopo la cottura.
Non dimentichiamoci poi che anche in Italia possiamo vantare un'eccellente produzione di riso, tant'è che per preparare i risotti e altre ricette italiane mi sono portata appresso una buona scorta di
riso originario :)