06 December, 2008

Il caso vuole, il destino pretende

Questo titolo non è casuale. Si tratta infatti di una frase a cui tengo molto, sentita da un mio carissimo amico giocatore, mi correggo, Giocatore. Lo stesso Dostoevskij avrebbe fatto carte false per poter sedersi al tavolo con lui. Se state già storcendo il naso perché il gioco d’azzardo non fa per voi e non capite cosa c’entri con New York avete due possibilità: passare la mano o provare a scoprire se l’accoppiata è vincente.


Apparentemente, chi ha in programma di attraversare l’Oceano per una vacanza in stile casinò, non pensa di certo a New York come prima destinazione. Eppure, proprio dall’altra parte del fiume Hudson si trova la seconda meta per il gioco d´azzardo negli Stati Uniti: Altlantic City.
Per andarci in auto, da Manhattan, ci vogliono circa tre ore. Ma credo esista anche un meno economico collegamento in elicottero. Così, a chi si reca a New York anche con l’intenzione di sbancare la roulette, basta attraversare la frontiera. L’importante per entrare in un casinò è avere 18 anni (unica eccezione i casinò Seneca dove l’età minima è 21 anni). Ad Atlantic City si trova anche il Trump Plaza, una briciolina dell’impero di Donald, un neworchese con qualche dollaro in tasca.E se non si volesse prendere l’autobus? I casinò dello Stato di New York offrono giochi come keno, slot, blackjack, poker a tre carte, baccarat e video poker. "Ogni video-poker, come ogni donna, ha il suo carattere”, scrive il mio amico Giocatore. Personalmente, preferisco la roulette e la sfida faccia a faccia con i numeri e i loro infiniti sberleffi.

Un Gambler mi racconta che a Manhattan ci sono sedi di scommesse più o meno underground e che la scena dello Stud Poker a New York City è piuttosto vibrante. Stud significa “inchiodato”, e il gioco non permette alcun bluff, e come leggo sulla Bibbia: ha comunque il suo fascino oscuro e dimesso, perché assomiglia alla vita quotidiana, alla monotona routine di ogni giorno. Giorni fatti di tris mancati, di scale a incastro che non legano, di coppie troppo alte per non andare a vedere ma troppo basse per essere pagate, di doppie coppie infedeli e di tante, troppe altre mani senza uno straccio di gioco, da passare e basta, aspettando la prossima…

Un consiglio ai giocatori novelli (tratto dal film Rounders): se ti siedi a un tavolo da poker e dopo 5 minuti non hai capito chi è il pollo, il pollo sei tu. Un consiglio ai giocatori esperti e ai lettori in cerca di un bel romanzo: I Giocatori di Nanni Delbecchi, Feltrinelli.

Leggendolo, capirete perché dopo aver compiuto trentasei anni (o trentasette, dipende dal personaggio in cui vi identificherete) siete fuori dal tavolo verde. Ma non preoccupatevi: basta cambiare le fiches per ricominciare a illudersi…


3 comments:

Claudia Casu said...

Per me che amo il rischio calcolato, un giro di pesca pesca è già troppo emozionante ^^
PS. Come faccio a postare tra 5 giorni dopo un capolavoro del genere?

Elena Bruno said...

Divertente la citazione cinenematografica! Il gioco d'azzardo semplicemente non è nelle mie corde, ma ho trovato molto piacevole questo post :-)

The City said...

Twostella: ti ringrazio, so che è un tema borderline però su zenandthecity, come tu da affezionata frequentatrice sai, proviamo ad affrontare ogni tanto degli argomenti meno scontati.
;)

Kazu: esiste la morra giapponese?;))

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