17 March, 2010

世界のお塩。Sapore di sale.

fonte Wikipedia.jp

Non solo bianco ma anche rosso, rosa, verde, nero.
Una vera e propria filosofia quella del sale, che in Giappone è considerato alla pari di una spezia pregiata, importato da tutto il mondo e apprezzabile nella varietà dei suoi colori, sapori e profumi. Ecco quindi la nascita del Sommelier del Sale, nuova figura professionale in grado di distinguerne l'origine, la storia e le proprietà benefiche, al fine di orientare il consumatore a un utilizzo più consapevole e allo stesso tempo piacevole di questo prezioso ingrediente.

Ma andiamo per ordine.
Nell'Arcipelago si produce quasi esclusivamente sale marino tramite evaporazione o ebollizione (antico metodo importata dalla Cina) di acqua di mare.
Tra i sali marini prodotti internamente è protagonista il sale di Okinawa, nella sua purezza cristallina o spesso miscelato con altri ingredienti che ne esaltano il gusto e donano speciali tonalità cromatiche, come il beni-imo 紅芋 (patata viola tipica di Okinawa).


Sotto forma di halite (o più comunemente salgemma) è invece praticamente assente: ecco quindi svelato il successo di questo incredibile business, che permette alle cuoche del Sol Levante di personalizzare le proprie ricette con un pizzico di sale di roccia proveniente da ogni parte del mondo.

Come il sale nero di origine vulcanica, o quello rosso delle Isole Hawaii chiamato Alaea, raccontato brillantemente su Le curiosità golose nell'accuratissimo post di Elisa.
Per arrivare a quello più famoso e onnipresente nelle mensole delle cucine giapponesi (compresa la mia, lo confesso): il sale rosa dell'Himalaya, bellissimo nelle sue tonalità cristalline ed efficace nel trattamento delle affezioni delle vie respiratorie.


Il sale rosa dell'Himalaya viene spesso miscelato con polvere di maccha (il tè verde utilizzato nella Cerimonia del tè). Da questa splendida unione nasce un profumato sale, utilizzato per condire gustosi piatti di tenpura.

Fonte Katsufujiya

Come recita la welcome page del sito SaltExpò, evento internazionale itinerante dedicato al sale in tutte le sue declinazioni, quello del sale è "un mondo dai mille colori".
Aggiungerei anche "dalle mille idee regalo", data la bellezza e la varietà delle confezioni acquistabili ormai ovunque.
Chissà se anche voi avete il vostro sale preferito. Io custodisco un prezioso barattolino di Sale di Sardegna, che utilizzo nella preparazione di alcuni piatti tipici, ricevuto in dono da una carissima amica. Giapponese :)

4 comments:

nicolacassa said...

Il sale sardo è il migliore in assoluto! Ogni giorno all'aeroporto vedo centinaia ti passeggeri che partono con del sale sardo in valigia! :) Ma che belli quei sali colorati! :)

Claudia Casu said...

Nic: Ai-chan me ne ha portato un barattolino durante il suo ultimo viaggio in Giappone. A te commissionerò una confezione di sale grosso, perciò vieni presto :D

The City said...

Impazzisco per i sali a casa ho: quello della Camargue, di Formentera (in forma liquida), tibetano (come Kazu) e affumicato. Il corso da sommelier del sale è davvero un bella chicca. Ora, devo procurarmene uno made in japan. Per forza:)

Marzia said...

Di norma non uso il sale ma solo spezie ed erbe però questi giapponesi così colorati mi incuriosiscono. A Roma in Via Padova un negozietto bio ne vende di vari luoghi del mondo, unico problema costano come l'oro e non è una metafora!

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