05 July, 2008

茶心。Chashin: il cuore del tè, per viaggiatori esigenti.


Secondo una ricerca condotta su un unico soggetto (la vostra Kazu) di età indefinita (eheh), è risultato che nonostante il sostanzioso numero di voli effettuati dall'intervistata, un particolare stato di tensione accompagna regolarmente il 100% dei suoi spostamenti. Della serie: mi trovo spesso in aeroporto in abbondante anticipo rispetto agli orari prestabiliti (a meno che non sbagli giorno oppure aeroporto, ma questa è un'altra storia... hem).

Da sempre terrorizzata dal giri giri (termine giapponese che indica le cose fatte "a pelo"), me la prendo comoda e mi concedo lunghe passaggiate per i negozi dei Terminal internazionali, ficcando il naso tra quegli scaffali patinati e illuminati a giorno, dove c'è sempre un profumo misto di prodotti tipici e acque di colonia e qualche signorina gentile che vuole aiutarti. Questo vagare senza meta, inoltre, mi aiuta a scaricare la tensione prima della partenza e, allo stesso tempo, ad appagare la mia incontenibile curiosità sulle ultime tendenze.

Mi son così ritrovata spesso a sbirciare tra cestini di profumati formaggi misti e lussuose confezioni di Champagne; oppure tra colorate scatoline di drugs dai promettenti effetti benefici; ma anche tra creazioni di importanti terracotte e leggerissimi vetri. Spesso trovando ispirazione per i miei miyage (souvenir) dell'ultimo momento. E in Giappone il souvenir è una vera istituzione, un oggetto che si colloca a metà tra l'obbligo e la nostalgia.



Nel Terminal 1 dell'Aeroporto Internazionale Narita di Tokyo, è stato creato uno spazio ad hoc per chi, come me, ama combinare dovere e piacere. Si tratta di un modernissimo concept store, chiamato Chashin (letteralmente "il cuore del tè"), dove è possibile sorseggiare diversi tipi di tè giapponese nell'Engawa Lounge e, allo stesso tempo, scegliere tra un piacevole assortimento di prodotti esclusivamente Made in Japan, selezionati in base agli alti standard qualitativi del MIJP (Made in Japan Project).
Una delle particolarità dello store è quello di proporre all'avventore oggetti tipici che racchiudono tradizione e qualità, rasentando la mania nella cura del particolare. Così ogni acquisto verrà impacchettato ad arte tramite le originali e soprattutto uniche tecniche nipponiche, utilizzando solo carta tradizionale noshigami.
Inoltre, c'è una bella novità per i possessori della Flying Blue Card. Presentandola, si ha diritto a un drink presso il Chasin's Cafè.

12 comments:

Elena Bruno said...

in un ambiente così curato e rilassante forse riuscirei a stemperare la tensione che sempre mi accompaga sulla soglia degli areoporti....
Insomma i giapponesi hanno anche una carta tradizionale per impacchettare i regali!?! Mitico! Baci e buona serata!

zazie said...

Anche io arrivo sempre in aeroporto prestissimo, non sono capace di gestire il giri giri, mi agito molto se sono in ritardo. Grazie per la segnalazione di questo nuovo spazio a Narita, proprio a settembre torno in Italia per una conferenza e all'andata volo via Tokyo (Hong kong al ritorno, se conosci qualche negozio carino anche li' :-)).

Claudia Casu said...

Twostella:
grazie per la visita!
Si, in Giappone esiste una vera arte della confezione e la carta è da sempre un elemento portante della cultura.
PS. com'è andata poi da "Taki"? Io lo proverò prestissimo...

Zazie:
che bello che mi capisci ^^
Comunque sei una vera giramondo!
Non sono mai stata a Hong Kong, ma posso informarmi facilmente... :)

ComidaDeMama said...

Negli ultimi sette anni ho preso una serie imprecisata di aerei, molto spesso con Marta dietro, dai sei mesi ai sette anni e mezzo.
Anche io sono sempre tesa e infastidita prima di un viaggio, ma poi appena entro in aeroporto mi calmo. Mi piaceva partire da Schiphol quando vivevo ad Amsterdam.
Con un bambino piccolo bisogna fare tutto con un po' di calma e poi non ti dico, potrei scrivere un manuale su come si cambiano i pannolini in queste circostanze, mi manca solo di farlo sul nastro strasportatore bagagli in azione e poi ho completato la serie. Scheerzo.

Appena ripasso da Narita mi fermo di sicuro a vedere lo spazio che indichi. Marco odia fare shopping, ma il design giapponese, anche nella più microscopica grafica l'ha conquistato.
E sono stata felice quando in una galleria a Omontesando ho visto Nella Notte Buia di Bruno Munari, che tanto ha amato e viaggiato in Giappone in tempi meno accessibili di questi.


Un saluto, parto per il canada e sto via due settimane. A presto!

zazie said...

In verita' a Hong Kong passero' solo qualche ora in aeroporto, perche' per arrivare fin quaggiu' dall'Italia bisogna fare almeno due scali, uno in Europa e uno in Asia o America. Io ho scelto via Asia perche' volevo fermarmi un paio di giorni a Tokyo e perche' i cambi sono piu' comodi. Visto quanto mi annoio in aereo (e non riesco mai a dormire), non so come impieghero' tutte quelle ore!

Claudia Casu said...

Comida:
Munari è molto amato in Giappone, ti confesso che ho imparato più cose su di lui da un amico giapponese rispetto a quante ne avessi studiate a scuola.
Fate buon viaggio e divertitevi!!!

Zazie:
Dev'essere terribile fare viaggi così lunghi, io mi limito alle 13 ore per Tokyo (con volo diretto e non) e altri intercontinentali con scalo, ma mai così impegnativi.
Se a settembre passi per la Capitale fammi sapere!
un abbraccio

Fra said...

Amo gli aereoporti e arrivo sempre con largo anticipo (questo perchè sono un'ansiosa di natura e ho il terrore che qualche contrattempo mi faccia perdere il volo). Queste nuove aree mi affscinano molto, spero un giorno di poter visitare quello di Narita
Un abbraccio
Fra

Claudia Casu said...

Fra:
se ci vai poi fammi sapere.
PS mi son fatta un giro sul tuo blog, è golosissimo! tra te e "Comida de mama" http://www.montag.it/comida/ non so chi mi fa ingrassare di più ;)

nicolacassa said...

Grazie per il consiglio!!!!

Anonymous said...

Adoro gli aeroporti... Purtroppo, quando sono di ritorno dal Giappone sono sempre piena all'inverosimile di bagaglio a mano e quindi non riesco a godermi tutti i negozi dei Terminal come vorrei. Anche se inevitabilmente vengo presa da una smania di shopping compulsivo e, al grido di "chissà quando torno" e "forse ci sta ancora qualcosa nello zaino", alla fine qualcosina la compro sempre^^ La prossima volta non mancherò di passare il Chasin Café...

Claudia Casu said...

Stefy:
il mio shopping compulsivo lo sfogo regolarmente negli "100円 shop", ma poi spedisco tutto perché odio girare con il bagaglio a mano... ^^
un bacino!

nino77 said...

Che meraviglia! Io ho una gran paura di volare e 2 ore sono gia un tempo infinito x me..chissa se la mia passione x il Giappone mi porterà a viaggiare con piu tranquillita ed affrontare un viaggio molto lungo... O))
Un saluto!
Elena

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